Scritto da: Mirella Gherardi
Letto da: Andrea Damarco
Con la collaborazione di:
SIMLA (Società Italiana di Medicina legale) e della Redazione di SIMLAWEB.
SFOM (Scuola di Formazione e Orientamento musicale della Fondazione Maria Viglino per la cultura musicale di Aosta):
Consulenza scientifica: Mirella Gherardi
Registrazione: Momo Riva al TdEproductionZ
Editing e finalizzazione: Enrico Montrosset
Fra le scienze forensi il tema dell’identificazione personale è uno dei più significativi e vanta ormai ben due secoli di storia: una storia affascinante che, a partire dall’approccio antropometrico, si è consolidata sull’intuizione del valore identificativo delle impronte digitali, fino all’approdo, nel secolo scorso, alle sofisticate “certezze” della genetica.
Sulle tracce dell’accurata ricostruzione storica di Jurgen Thornwald nel suo libro “La Scienza contro il delitto” ripercorriamo con un breve viaggio, in luoghi e tempi solo apparentemente molto lontani, un percorso segnato da personaggi e fatti criminosi sconosciuti ai più, ma che vale la pena scoprire.
Questo podcast è il frutto di un’inedita collaborazione fra la Società Italiana di Medicina Legale e delle Assicurazioni e la Scuola di Formazione e Orientamento Musicale di Aosta. Alcuni giovani allievi, ispirandosi alla narrazione medico legale, anche nei suoi aspetti storici e geografici, hanno dato vita a paesaggi sonori nei quali immergersi per rivivere l’atmosfera in cui si sono svolti i fatti di cui andiamo a narrare.
Siamo a Parigi. È il 1811 quando Eugène François Vidocq, pluripregiudicato, si mette al servizio della polizia e, con i suoi uomini, restituisce l’ordine ad una città travolta dal crimine. Queste le origini della Suretè, la polizia criminale di Parigi. Qui, nel 1879 inizia a lavorare Alphonse Bertillon e, di lì a poco prenderanno vita le basi dell’antropometria applicata all’identificazione personale.
Dopo aver trascorso lunghi anni nella raccolta dei dati antropometrici, nel dicembre 1882 Bertillon è in grado di applicare le proprie teorie ad un caso di indagine ed ottiene il primo successo identificativo della storia forense. Solo dieci anni più a tardi arriverà la consacrazione del metodo con il caso Ravachol e da quel momento l’antropometria sarà applicata in tutto il mondo.
All’apice del successo Bertillon accetta di esprimere il proprio parere sul borderau che accusa il capitano Dreyfus di tradimento. Ma Bertillon non ne ha le competenze e l’ingiusta condanna di Dreyfus, anche aa cause delle infondate valutazioni del perito, getterà un’ombra sinistra sul padre dell’antropometria.
Nel mentre l’Europa vede crescere l’astro di Bertillon, William Herschel, in India, ed Henry Faulds in Giappone, stanno già lavorando per la nascita di un nuovo metodo identificativo che, a poco a poco, eroderà le certezze dell’antropometria, fino a provocarne il crollo: la dattiloscopia ovvero lo studio delle impronte digitali.
Complice Lord Francis Galton che in Inghilterra accoglierà con vivo interesse la grande intuizione che arriva dall’oriente e se ne fa subito promotore, comprendendone fin da subito l’enorme potenziale investigativo.
Il lavoro di Galton si svolge in un periodo in cui la polizia giudiziaria londinese è ben lontana dai traguardi di quella francese e sta affrontando una profonda crisi. E’ in questo scenario che nel 1888 cala su Londra l’ombra oscura dei delitti di Jack lo Squartatore.
Anche per i delitti di Jack lo Squartatore non sono mancati i tentativi di applicare le moderne scienze forensi ai pochi reperti che dal 1888 sono stati arrivati fino a noi. In realtà, contrariamente a quanto si pensi, a sollecitare questo approccio non sono stati gli scienziati forensi, bensì alcuni scrittori come Patricia Cornwell e Russel Edward che hanno investito somme considerevoli per indagini di genetica forense.
Ciò nonostante l’identità di Jack lo Squartatore resta un mistero ancora irrisolto.
Mentre a Parigi Bertillon gode dei frutti del suo successo e a Londra Scotland Yard s’impegna
per la ricostruzione della propria credibilità, in Argentina Juan Vucetich, un intraprendente investigatore, viene raggiunto dalla “Revue Scientifique” e resta affascinato dall’articolo di Francis Galton sulle impronte digitali, cogliendone immediatamente l’importanza investigativa.
Dal quel momento Vucetich si getta a capofitto nello studio delle impronte esaminando i cadaveri del locale obitorio e così pure mummie antiche di secoli.
Anche per lui saranno le indagini mediaticamente più significative a segnare la svolta ed in particolare il drammatico caso della morte di 2 bambini per mano della madre, Francisca Rojas.
Di nuovo in India, questa volta sulle orme di Edward Henry, ispettore generale della polizia del Bengala. Henry è un uomo colto ed intelligente che non può rimanere indifferente all’influenza delle teorie sul valore identificativo delle impronte digitali che ormai stanno fluendo da un continente all’altro. Hnery si adopera per superare uno dei limiti della metodica costruendo un sistema che consenta di registrare e catalogare le impronte digitali perché possano essere agevolmente recuperate quando necessarie per le indagini.
La validità del suo lavoro salirà all’onore delle cronache con la soluzione del delitto Charan.
Henry fa ritorno in Inghilterra quando ormai il terreno è pronto per accogliere le impronte digitali nella metodologia identificativa ma servono casi eclatanti per affermarne la forza e validità tanto che il sistema giudiziario britannico le riconosca come “prova”.
La conferma arriva con due eclatanti fatti di cronaca: il caso Beck ed il caso Stratton.
Con il diffondersi della dattiloscopia in tutti i continenti, Bertillon piomba in un profondo stato angoscia per il progressivo abbandono del metodo antropometrico: il lavoro di una vita messo in discussione da alcune microscopiche macchiette! Così, quando nel 1911 è chiamato a lavorare sul furto della Gioconda, il suo rifiuto verso l’indagine dattiloscopica lo conduce a commettere un fatale errore che chiuderà definitivamente la parabola della carriera di un uomo e con lui del suo metodo identificativo.
Un nuovo secolo, il ‘900, sta per iniziare e l’Italia è pronta ad accogliere, e fare proprio, il dibattito sul tema dell’identificazione personale. Ma per la criminalistica italiana non si tratta solo di decidere se mantenere il bertillonage o far spazio alla dattiloscopia ma di acquisire il metodo scientifico alle indagini di polizia. È in questo momento storico che nasce la Polizia scientifica e Salvatore Ottolenghi ne è il padre.
Giovanni Gasti, un giovane vice-ispettore di Polizia, riceve l’incarico da Ottolenghi di ideare un sistema che sia al contempo pratico ed efficace: le impronte devono essere raccolte con cura ma devono anche essere tempestivamente accessibili quando necessarie per le indagini. Gasti non delude il proprio maestro e nella sua carriera, che lo porta anche a ricoprire il ruolo di Questore di Milano in concomitanza con la comparsa sulla scena di Benito Mussolini, non smentirà mai la fiducia che Ottolenghi ha riposto in lui.
Concludiamo con un fatto di costume tornando esattamente da dove siamo partiti: Parigi. Il protagonista è George Simenon. È il 1931 e Simenon è pronto al lancio dei primi romanzi di una nuova serie che hanno come protagonista un commissario della Suretè: Jules Maigret. Per questo progetto Simenon ha in mente qualcosa di davvero speciale, che faccia parlare di lui e dei suoi romanzi per molto tempo. Ed è così che il 20 febbraio 1931 ha luogo Le Bal antropometrique!
BERTILLON A, Identification antropometrique, instructions signaletique. Imprimerie Administrative Melun, 1893
CORNWELL P. Ritratto di un assassino. Jack lo Squartatore. Caso chiuso. Mondadori 2004
FAULDS H. On the identification of habitual criminals by finger-prints. Nature 50, pg 548, 1894 HERSCHEL W., The permanence of finger-print patterns. Nature, 98, pg 389, 1917
FAULDS H. On the skin -furrows of the hand. Nature 22, 605, 1880
GALTON F. Finger prints. London, 1892
GALTON F., Personal identification and description. Nature 38, 173-7, 201-2, 1888
GARLATI L. Alle origini della prova scientifica: la scuola bdi Polizia scientifica: la scuola di polizia di salvatore Ottolenghi. Rev. Brasileira del Direito Processual penale 7, 2, 2021
GASTI G. L’identificazione dei delinquenti e la funzione di polizia nell’attuale momento giuridico e sociale. Prolusione al corso di Segnalamento detta alla Scuola di Polizia Scientifica il 2 maggio 1910.
GASTI G. Rapporto dell’ispettore generale di PS G(iovanni) Gasti su Mussolini e i Fasci di combattimento (giugno 1919)
GIBSON M. Nati per il crimine. Cesare Lombroso e le origini della criminologia biologica. Milano, 2002
GIULIANO A. Le impronte digitali in polizia scientifica e medicina legale. Minerva Medica 2018
GUNTER W. A kidney from hell? A nephrological view of the Whitechapel murders in 1888. Nephrology Dialysis Transplantation, 23, 10, October 2008, Pages 3343–3349
HENRY E. Classificazione ed uso delle impronte digitali. 1897
HERSCHEL W. Skin furrows of the hand. Nature, 25 novembre 1880
LOMBROSO C. Sull’incremento del delitto in Italia e sui mezzi per arrestarlo. Torino, 1879.
LOUHELAINEN J. et al. Forensic Investigation of a Shawl Linked to the “Jack the Ripper” Murders. JFS, marzo 2019
MANTOVANI V. Mazurka blu La strage del Diana, 1978.
OTTOLENGHI S. Il nuovo progetto del Codice di procedura penale e le funzioni della P.S. nella polizia giudiziaria. Bollettino della Scuola di polizia scientifica e del servizio di segnalamento, Roma, fasc. 3, 1912.
OTTOLENGHI S. Polizia empirica e polizia scientifica. Palermo, 1897.
PYCHOWSKA J. Créativité dans l`enseignement de la littérature : Georges Simenon et quelques propositions de la lecture/écriture de ses romans, 2005.
RESTORICA, Jack lo Squartatore. Le lettere. 2017
RUSSELL E. Naming Jack the Ripper. Globe Pequot Press, 2019
SCURATI A. M. Il figlio del secolo. Bompiani, 2018
SEVERINO G., Argentina.: la svolta di Buenos Aires nel 1892. La polizia inchiodò un’infanticida utilizzand per la prima volta nella storia dell’investigazione le impronte digitali. Report Difesa 2021
SMYTH F., Sulle tracce dell’assassino. Storia dell’investigazione scientifica. Dedalo Editore 1984
Stationary Office (GB). The Strange story of Adolph Beck. 1999
The Sydney Morning Herald. Jack the Ripper “may have been female”. 17 maggio 2006
THORWALD J, La scienza contro il delitto. Rizzoli 1965
TRELLINI P. L’Affaire. Tutti gli uomini del caso Dreyfus. Bompiani 2022
VUCETICH J., Dactiloscopia comparada. El nuevo sistema argentino. La Plata, 1904
WILTON S., Fingerprints: fifty years of injustice. 1955
Accedi al tuo account