Pisa 22 marzo 2018
La virtopsia risulta di fondamentale importanza per determinare la causa di morte, laddove l’esame autoptico non venga effettuato, ma si proceda soltanto all’esame esterno del cadavere, per motivi economici, di pietà o anche in caso di stragi di massa, terremoti, tsunami etc..
La virtopsia non si propone di sostituire l’indagine necrosettoria, bensì deve essere considerata una tecnica mininvasiva, complementare e ausiliaria all’indagine forense. Rappresenta un potenziamento e miglioramento della qualità dell’abituale attività necroscopica medico-legale, quando eseguita prima dell’indagine forense può indirizzare e guidare l’esame, consentendo un’autopsia targeted e riducendo il tempo necessario per l’autopsia tradizionale, essendo il medico legale informato preventivamente dei reperti più significativi. Si ha inoltre l’indubbio vantaggio di avere una documentazione radiologica completa del corpo, dal vertice ai piedi, in una sola scansione, solitamente non presente nella classica autopsia. Tale documentazione è permanente e valutabile anche in tempi successivi, anche dopo che il corpo è stato tumulato o cremato.
La documentazione che deriva dalla registrazione e archiviazione dell’imaging radiologico è ad elevata risoluzione e fedelmente rappresentativa dello stato del cadavere in una fase antecedente alla inevitabile manomissione autoptica. I dati forniti dalla virtopsia sono oggettivi e operatore-indipendenti, a differenza dell’indagine autoptica tradizionale, la quale presenta i caratteri della soggettività, oltre che della non ripetibilità. Da ricordare che essa consente inoltre un più rapido e facile flusso di informazioni tra colleghi, consentendo, al bisogno e in qualsiasi momento, di richiedere seconde opinioni di esperti e di specialisti distanti dalla sede dove viene svolto l’esame autoptico (si parla quindi di teleradio-pathology e tele-forensic).
Con la registrazione e l’archiviazione dei dati provenienti dall’autopsia virtuale possono essere creati database che forniscono un substrato importante per l’insegnamento, la formazione e l’aggiornamento e attraverso lo studio delle immagini post-mortem possiamo anche acquisire nuove conoscenze, applicabili alla clinica e al paziente vivente, così come in anatomia le conoscenze anatomiche sono utili per la clinica. Nei casi esaminati fino ad oggi, la virtopsia si è rivelata uno strumento utile affrontando un’ampia gamma di quesiti medico legali, dall’identificazione del soggetto, alla ricerca di corpi estranei, per lo studio dei corpi carbonizzati, nelle vittime da arma da fuoco, nella delineazione del pattern lesivo complessivo delle vittime dei grandi traumatismi da incidenti del traffico stradale, incidenti aviatori e da precipitazione, oltre che per la ricostruzione della dinamica del trauma, fornendo quindi un valore aggiunto all’opinione medico-legale.
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