Aggiungerei che, a partire dall’emanazione negli anni ’90 della direttiva Euratom sull’impiego delle radiazioni ionizzanti in campo sanitario, vigono norme rsstrittive sulla prescrizione di indagini rx a scopo clinico ed ancora di più a scopo amministrativo e medico-legale. Però da un punto di vista pratico porrei ai pasdaran dell’accertamento strumentale a tutti i costi un quesito:
se in veste di medico valutatore nell’ambito di un accertamento per lesioni da RCA trovo una rx di PS e poi una rx a tre mesi che indicano una più o meno attendibile attenuazione/abolizione della lordosi cervicale, mentre all’esame clinico non trovo nulla di disfunzionale, se il criterio strumentale è dominante devo dare postumi. Cosa che, confesso, non faccio, fidandomi del fatto che io non ho trovato nulla e sicuramente chi dovesse vederlo dopo di me non troverà nulla.
Perciò rivendico la stessa doverosa razionalità di approccio tecnico-scientifico nel caso opposto, tanto più se confortato – come lo è – da autorevole letteratura, in cui per esempio mancasse una rx di PS, ma fossero presenti una rx successiva, uno sviluppo coerente e soprattutto un dato clinico significativo alla visita.
Enrico Marinelli