Il Prof. Silingardi ricorda il Prof. Francesco De Fazio recentemente scomparso:
Nato a Serrata (RC) il 30.5.1932, il Prof. Francesco De Fazio si laureò in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Modena nel 1957.
L’anno successivo divenne assistente straordinario alla Cattedra di Medicina Legale della stessa Università, e dal 1958 assistente ordinario con la qualifica di aiuto. Nel 1965 conseguì la specializzazione in Clinica delle malattie nervose e mentali. Sotto la guida del suo maestro Prof. Giorgio Frache, nel 1966 conseguì poi la libera docenza in Medicina Legale e delle Assicurazioni.
Dall’anno accademico 1966-67, presso l’Università di Modena, venne incaricato dell’insegnamento di Antropologia Criminale, disciplina nella quale nel 1969 conseguì la libera docenza.
Il suo insegnamento nel campo della Antropologia Criminale attrasse numerosi allievi, con i quali fondò la Scuola di Criminologia Clinica e Psichiatria forense, destinata da acquisire nel breve volgere di alcuni anni chiara ed indiscussa notorietà in campo internazionale, ed a divenire punto di riferimento per la formazione di innumerevoli studiosi ed operatori provenienti da ogni parte d’Italia. La Scuola conferiva ai medici il titolo di Psichiatra Forense, ai non medici il titolo di Criminologo clinico.
Sin dal 1970 gli venne conferita, dal Ministero di Grazia e Giustizia, la Direzione tecnica del Servizio Criminologico per l’osservazione ed il trattamento dei sottoposti a misure di sicurezza detentive. Da quella fondamentale esperienza prese forma e sostanza la storica Legge n. 345/75, recante nuove norme sull’ordinamento penitenziario e sulla esecuzione di misure privative e limitative della libertà.
Nel 1975 risultò vincitore del concorso nazionale al ruolo di Professore ordinario di Medicina Legale e delle Assicurazioni, ed in quello stesso anno venne chiamato a ricoprire il ruolo di professore straordinario di Antropologia Criminale presso l’Università di Modena. Nel 1977 venne poi chiamato a ricoprire il ruolo di professore ordinario di Medicina Legale, e succedette al Prof. Frache nella direzione dell’Istituto di Medicina Legale dell’Università di Modena, assumendo anche la carica di direttore della annessa Scuola di specializzazione.
Nel 1987 curò il trasferimento dell’Istituto di Medicina Legale dalla sede storica di Piazzale S. Eufemia alla nuova sede presso il Policlinico, dove trovò sistemazione definitiva l’obitorio intercomunale della provincia di Modena.
Nel 1993 venne confermato alla Direzione dell’Istituto di Medicina Legale, nel frattempo divenuto Unità Operativa Complessa di Medicina legale nell’ambito della neonata Azienda Ospedaliero-Universitaria, ed in questa veste curò lo sviluppo dello staff ospedaliero impegnato nelle diverse attività assistenziali di Medicina Legale, tra cui in particolare la Medicina Necroscopica, da lui concepita e strutturata in modo innovativo come servizio ad utenza provinciale, comprensivo della guardia medica necroscopica.
Nei lunghi anni della sua direzione, e sotto la sua guida, l’Istituto di Medicina Legale conobbe una straordinaria fioritura di iniziative istituzionali, didattiche, congressuali, di ricerca scientifica nei diversi settori della disciplina, e vennero potenziati l’Unità di Psicodiagnostica ed i laboratori di Tossicologia forense, Genetica forense ed Istopatologia forense.
Nel corso della sua lunga attività accademica svolse un costante ed intensa attività didattica nella Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Modena ed in numerose Scuole di specializzazione. Costante fu anche il suo impegno negli insegnamenti di Medicina Legale ed Antropologia Criminale presso la Facoltà di Giurisprudenza della stessa Università, e presso l’Accademia Militare di Modena.
Svolse una costante ed intensa attività di perito e consulente medico-legale e psichiatra forense, divenendo punto di riferimento per numerosi Uffici Giudiziari in gran parte d’Italia. In questa veste venne chiamato ad occuparsi, tra i tanti altri, dei più importanti e problematici casi di omicidi seriali, nella cui analisi seppe fondere, in una originalissima visione unitaria, le sue conoscenze e le sue esperienze di medico legale, psichiatra forense e criminologo.
Indiscusso Caposcuola, Maestro e costante punto di riferimento per generazioni di docenti, formò numerosi allievi, poi distintisi nell’ambito delle carriere accademiche ed ospedaliere.
Seppe costantemente interpretare e testimoniare i valori della conoscenza e dell’impegno, propugnando sempre una visione complessa, dinamica ed innovativa dei problemi e dei temi propri della disciplina medico-legale nel nostro tempo.