In una recentissima sentenza (la numero 26568/19 del 17/6/19, Presidente Piccialli Relatore Di Salvo) la Cassazione torna su un tema appassionante per la medicina-legale: quando ci troviamo davvero di fronte ad una legge scientifica?
Nel dispositivo, di grande chiarezza espositiva, l’argomento viene trattato rispondendo alle tre caratteristiche che una legge scientifica deve possedere:
La generalità
I casi osservati, secondo la Suprema Corte, non devono coincidere con il campo di applicazione della legge, naturalmente posto che “Se un’asserzione non affermasse nulla di più di quanto venga affermato dalle sue prove, sarebbe assurdo adoperarla per spiegare o per predire qualcosa che non sia già contenuto nelle prove medesime“.
La controllabilità
Dicono i Giudici che :”Una teoria risulta soddisfacente di fatto (e non solo potenzialmente) se supera i controlli più severi” . La valutazione, quindi, si basa sull’osservazione e la sperimentazione.
Il grado di conferma
La Corte si esprime in merito osservando come occorra, per ottenere questo presupposto che sia presente “un resoconto valutativo dello stato – ad un determinato momento storico – della discussione critica di una teoria, relativamente al suo grado di controllabilità, alla severità dei controlli cui è stata sottoposta e a modo in cui li ha superati“.
Accettazione
La Corte di Cassazione ritiene che il grado di accettazione della teoria scientifica sia particolarmente rilevante. Dice infatti che ciò “è tale da segnare il discrimine tra affermazione e negazione del nesso di causalità“. Afferma però anche che “ai fini della ricostruzione del nesso causale, è utilizzabile anche una legge scientifica che non sia unanimemente riconosciuta, essendo sufficiente il ricorso alle acquisizioni maggiormente accolte o generalmente condivise, attesa la diffusa consapevolezza della relatività e mutabilità delle conoscenze scientifiche“.
Il documento proveniente presenta, quindi, spunti di grande interesse. Infattii, quello dell’applicazione della legge scientifica nel processo, risulta davvero un tema centrale oltre che nell’economia processuale, per noi medici legali.