Il Verbo si è fatto carne
I credenti, a Natale, vedono manifestarsi l’annuncio che dà Giovanni nel prologo del suo Vangelo: “Il Verbo si è fatto carne” (Gv 1,14). Come diceva in un recente articolo il Cardinale Angelo Scola, questo rappresenta, tra le altre cose, l’incipit del distacco dalla impossibilità della rappresentazione di Dio ancora presente nelle altre religioni del Libro (l’Ebraica e la Mussulmana). Fu così che, in tutta l’antropologia e la cultura, particolarmente quella artistica dell’Occidente, la figura di Cristo Gesù, ovvero dell'”uomo che si diceva Figlio dell’Invisibile Dio d’Israele” è diventata centrale tanto da essere la più rappresentata del mondo.
Il Logos (λὸγος), la parola greca che usa Giovanni, tradotta in latino come “Verbum”, sta a indicare la massima Sapienza nel mondo filosofico greco-romano. Il logos, infatti, secondo Eraclito, non è altro che la Legge Universale.
La sacralità della “parola”
Il corrispondente ebraico di “Logos”, è “davar”, traducibile come “parola”, che trova la sua massima rappresentazione nel nome costrutto Dvar-Eloheynu (דְבַר־אֱלֹהֵינוּ la parola del nostro Dio). Questa “parola” non è altro che la Bibbia, la Thorà, attorno alla quale si raduna il popolo d’Israele in ascolto da millenni di quella antica voce che parla dal deserto. Dice infatti la Bibbia “L’erba si secca, il fiore appassisce, ma la parola del nostro Dio sussiste in eterno” (Is, 40, 8). E questa voce e questa parola, sarà la stessa che Maometto udrà tra le sabbie e nei cieli sopra Gerusalemme quando venne trasportato dall’Angelo.
La Sapienza di Dio e quella dell’Uomo
Quindi la celebrazione del Natale, per tutti i credenti, rappresenta una grande e straordinaria festa perché la Sapienza divina si incarna e viene ad abitare in mezzo agli uomini. Ma ciò potrebbe non essere da meno per tutti, anche per quelli che la Fede non hanno o l’hanno perduta.
Basta che si sappia che anche la “Sapienza” umana a volte diventa reale e si incarna nella magia dell’opera universale di tutti quei bipedi intelligenti che hanno fatto della loro presenza sulla terra uno straordinario monumento. “Eexegi monumentum aere perennum” diceva Orazio. E, infatti, tutto ciò trova la sua rappresentazione nell’Arte, nella Scienza ma anche nella Legge ovvero, l’umano supremo secolare tentativo di regolare i Diritti e i Doveri di ciascuno di noi .
Buon Natale a tutti
Allora tutti quanti, in questi giorni, potremo festeggiare insieme quel “Logos” che diventando “Uomo” o “opera dell’Uomo” nella storia, dovrebbe guidarci nella ricerca di quelle parole che coniugando scienza medica e giustizia portino “Verità” a coloro che ce la implorano.
Buon Natale a tutti da SIMLA dal Presidente Zoja, da tutto il Consiglio Direttivo e da Franco Marozzi con tutto lo staff di comunicazione di SIMLA