Mario Carrara nato a Guastalla il 2 novembre 1866 e morto a Torino il 10 giugno 1937, fu negli anni 20-30 il cattedratico di Medicina Legale dell’Università di Torino dopo aver insegnato a Cagliari. Allievo di Lombroso, di cui sposò la figlia, fu autore di uno dei Manuali più noti di medicina legale (Manuale di Medicina Legale 3 vol.). Dal 1909 diresse la rivista “Archivio di antropologia criminale, psichiatria e medicina legale” fondata dal suo Maestro. Fu anche implicato in vicende peritali famose come quella del famoso smemorato di Collegno che appassionò l’opinione pubblica italiana degli anni venti. Da sempre socialista turatiano e anche icino agli ambienti di Giustizia e Libertà, amico dello scrittore Vittorio Foa e del musicologo Massimo Mila, quando nel 1931 gli accademici italiani dovettero prestare giuramento di fedeltà al fascismo, il Carrara, insieme a soli altri 12 colleghi tra tutti i professori universitari, si rifiutò, perdendo la Cattedra e il lavoro.
Il Prof. Carrara, in quell’occasione, inviò questa lettera al Rettore dell’Università di Torino:
“Ill.mo Signor Rettore,
ricevo dalla S. V. l’invito a prestare giuramento secondo il disposto dell’art. 18 del R. Decreto-Legge 1927 [sic, per: 1227] del 28 agosto 1931; ma debbo con rincrescimento informarLa delle ragioni che mi trattengono dallo aderirvi.Se, come appare dal contesto dell’articolo citato, con la nuova formula mi si chiede di contrarre impegni di natura prettamente politica, debbo far osservare che questi sono al tutto estranei alla materia esclusivamente tecnica del mio insegnamento: almeno quale ho impartito ormai per lunghi anni e con risultati, che non sta a me valutare, ma di cui la mia coscienza è paga.
Tale era, del resto, il mio stretto dovere di sereno cultore di scienza e di insegnante, dovere che assunsi volonterosamente entrando nella Università dello Stato, e che sarò ben lieto di continuare ad assolvere ancora, se potrò farlo con animo sgombro da ogni preoccupazione e con quella libertà di indirizzo che è necessaria ad ogni attività del pensiero.Con ogni considerazione
Suo Mario Carrara“.
Tale era, del resto, il mio stretto dovere di sereno cultore di scienza e di insegnante, dovere che assunsi volonterosamente entrando nella Università dello Stato, e che sarò ben lieto di continuare ad assolvere ancora, se potrò farlo con animo sgombro da ogni preoccupazione e con quella libertà di indirizzo che è necessaria ad ogni attività del pensiero.Con ogni considerazione
Suo Mario Carrara“.
Si salvò dal confino solo per la sua età avanzata e morì qualche mese dopo essere stato, comunque, incarcerato per alcuni mesi (dalla fine del 1936 all’inizio del 1937) durante i quali lavorò all’ultima edizione del suo famoso manuale.Nel 2017, prodotto dal Teatro Stabile di Catania, è stato messo in scena il dramma “Il giuramento” scritto da Claudio Fava sulla vita del Prof. Carrara e sulla vicenda del gran rifiuto opposto dal Cattedratico torinese.
Qui sotto una breve clip dello spettacolo
Il Prof. Mario Carrara: uno di noi