Il Prof. Antonio Dell’ Erba, nato il 1.12.1926, si laureò in Medicina e Chirurgia nel 1950 presso l’Università di Bari discutendo una tesi in Anatomia Patologica riconosciuta degna di pubblicazione.
Già durante il corso di studio fu interno in Istituti Universitari diretti da grandi maestri quali il Prof. Chini, il Prof. Martino, il Prof. Solarino, il Prof. Rizzi.
Subito dopo la Laurea cominciò a frequentare l’Istituto di Medicina legale allora diretto dal Prof. Franchini. Si specializzò in Medicina legale nel 1952. Fino al 1954 fu assistente volontario, quindi assistente incaricato e dal 1955 assistente ordinario con la qualifica di Aiuto. Nel 1956, sotto la Direzione del Prof. Adamo, conseguì la libera docenza in Medicina legale.
Dal 1956 iniziò una intensa attività didattica nella Facoltà di Medicina e Chirurgia e nella Scuola di Specializzazione di Medicina legale dell’Università di Bari.
Nel 1968 si classificò fra i vincitori del concorso nazionale di Professore Ordinario. Fu quindi chiamato con voto unanime dalla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Ferrara ove assunse la Direzione dell’ Istituto di Medicina legale fino al 1975 allorché fece rientro a Bari sulla Seconda Cattedra di Medicina Legale.
Titolare dell’Insegnamento di Medicina legale nella Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Bari dal 1976, fu anche incaricato degli insegnamenti di Medicina legale presso numerose Scuole di Specializzazione e Corsi di Laurea Triennali della Facoltà di Medicina, nella Facoltà di Giurisprudenza e dell’Università di Foggia, Facoltà di Medicina e Chirurgia di cui fu uno dei Professori Ordinari costituenti.
Dal 1978 al 1981 fu Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Bari
Fu il primo Direttore della Unità Operativa Complessa di Medicina legale e diresse la Scuola di Specializzazione in Medicina legale fino al 2001.
In quiescienza dal 2002 fu nominato nel 2003 con giudizio unanime Professore Emerito dell’Università di Bari.
Espletò ricerche nei vari ambiti dello scibile Medico legale con particolare riguardo in ambito tanatologico e tossicologico. Effettuò ricerche sperimentali nell’ambito delle morti asfittiche per annegamento che furono oggetto della relazione al Congresso Nazionale di Roma del 1956. Degne di nota anche le sue ricerche ed approfondimenti in ambito deontologico, assicurativo, previdenziale e giurisprudenziale.
Indiscusso Maestro di almeno quattro generazioni di Medici legali, insegnò sempre con il suo esempio, con il sorriso, con la pacatezza ed equilibrio forgiando i suoi allievi all’onestà morale e comportamentale che, a suo dire, dovevano contraddistinguere di base qualsivoglia attività svolta da uno specialista in medicina legale, indipendentemente dal ruolo rivestito.
Svolse anche una intensa attività peritale per i vari Tribunali di Puglia. Espletò perizie d’Ufficio in casi di risonanza nazionale, quale l’omicidio di Benny Petrone, di Pasquina Stramaglia e di Palmina Martinelli.
Caposcuola, annovera fra i suoi allievi i Prof.ri Francesco Vimercati, Massimo Colonna, Bruno Altamura Francesco Introna, Roberto Gagliano Candela e Francesco Vinci.