L’8 ottobre scorso, nel corso del Convegno promosso dalla Società Melchiorre Gioia – che ci ha consentito assai gentilmente di accedere al filmato – il Presidente di SIMLA, Prof. Riccardo Zoja, ha tenuto un importante intervento riguardante l’introduzione dell’intelligenza artificiale nell’ambito della valutazione del danno a persona che l’Azienda Medexpert Medical Insurance Consulting sta sviluppando.
Un suo brevetto è già stato depositato e sembra in avanzato sviluppo il programma industriale e commerciale che si associa ad un nuova e certamente interessante visione di un prossimo futuro che dovrebbe dar luogo scenari scientifici, culturali ed etici del tutto nuovi (vedi) sui quali, ci si immagina, la discussione sarà intensissima.
Vi presentiamo dunque l’intervento del Presidente Zoja che rappresenta un importante spunto di dibattito culturale su un argomento che potrebbe essere cruciale in tempi nient’affatto lontani.
In relazione alle osservazioni del Presidente di SIMLA, il Prof. Cristoforo Pomara, Ordinario di Medicina Legale dell’Università di Catania, ha voluto intervenire sul tema dell’intelligenza artificiale nell’ambito della valutazione clinica e medico-legale del danno a persona argomento centrale dello “speech” del Prof. Zoja
Un intervento del Prof. Cristoforo Pomara: intelligenza artificiale e medicina di precisione
Intervento intenso e condivisibile, quello del Prof. Zoja, che racchiude il ruolo, affascinante e forse non più eludibile, delle intelligenze artificiali nella sfera dei dogmi della scienza che sono l’etica e il dubbio: in una parola, la ricerca. E’ del tutto appropriato il parallelismo tra dati radiologici e l’analisi degli stessi in ambito forense. Non sostitutivi, ma additivi di arricchimento per una più piena conoscenza. Tutte queste riflessioni, questi spunti conducono, forse, il dibattito verso alcune certezze.
La prima, che in ambito di danno “a persona”, lo diceva indirettamente Zoja, “l’ascolto” avvicina la medicina legale alla “medicina personalizzata” anzi, meglio, “di precisione” superando, meglio integrando, la valutazione secondo “schemi (barèmes)”.

La seconda, forse la più importante, che nasce dalla prima, è la garanzia fornita dal “diritto”. Le intelligenze artificiali saranno “un attore” della valutazione e, come tali, “parte” dell’eventuale contenzioso, vero argine di tutela e garanzia di dubbio ed etica, le cui sorti dipenderanno dalle “menti” e non dai “cervelli”.
Il vero tema, allora, sarà ancora una volta il legame che deve esistere tra tali “menti” e l’etica e questa è una sfida che passa da formazione e professione, come tale difficilmente governabile attraverso schemi e misure, tema peraltro caro alla dottrina medico legale. Il pensiero corre alla Consulenza etica tanto cara al Barni, che con forza la declinò nei suoi scritti più di 40 anni fa.
Cristoforo Pomara.
L’intervento del Prof. Zoja disponibile anche in Podcast
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