Scienza e fantascienza
Data astrale “-299568.43740802346”, Sala Antares e Idra, Hotel Sheraton, Catania: “Spazio, ultima frontiera. Questi sono i viaggi della nave stellare Enterprise. La sua missione è quella di esplorare strani, nuovi mondi. Alla ricerca di nuove forme di vita e di nuove civiltà. Per arrivare là dove nessuno è mai giunto prima”.
Uno dei temi che si discuteranno a Catania riguarderà l’AI (Intelligenza Artificiale) su cui c’è da riflettere quando applicata alla Medicina Legale, non solo nella valutazione del danno alla persona, ma anche nei riflessi che avrà nel campo della responsabilità medica.
Nel 1687 Isaac Newton scopre la legge di gravità, forza di attrazione tra due masse, inversamente proporzionale al quadrato della loro distanza, basandosi su osservazioni empiriche.
Tuttavia, questa legge cambiò quanto Albert Eistein nel 1915 scoprì che le cose erano differenti: la gravità è il risultato della geometria dello spazio-tempo e un corpo deforma lo spazio tempo influenzando i corpi vicini.
Entrambi avevano ragione, ma la teoria di Newton cede il passo ad Einstein quando nell’universo, si va verso masse molto grandi o a velocità prossime a quelle della luce.
Il salto è stato siderale in poco più di 200 anni ma la scienza è così che progredisce ed oggi noi viaggiamo a velocità di apprendimento e conoscenza ancora più elevate.
E la fantascienza viaggia ancora più veloce a velocità curvatura. I cervelli positronici dei robot di un altro Isaac, Asimov, devono sottostare alle tre leggi della robotica (la Legge 0 giunse più tardi) e questo a partire circa dal 1940. Da allora giungiamo, nel 1987, a Data l’androide senziente di Star Treck, a soli 47 anni da Asimov.
Ma siamo pronti?
Ora, abbandonarci ed affidarci artificiosamente in modo entusiastico all’intelligenza artificiale, là dove la nostra Disciplina è l’interazione tra la scienza medica ed il sentire umano, comporta il rischio di perderci. Tale riflessione deve essere fatta nostra in quanto stiamo accogliendo sistemi di IA senza conoscerne l’intima essenza. Il rischio è quello di accettarne l’uso ed i risultati, più alla stregua di una calcolatrice che, riempita di dati, restituisce un mero numero. Dovremmo, invece, comportarci come i capitani Archer, Kirk e Picard che, consapevoli di viaggiare verso l’ignoto, devono essere armati delle migliori conoscenze per gestire la tecnologia dell’Enterprise per scoprire nuovi e strani mondi senza rinunciare alla loro umanità.
Le domanda non è se siamo pronti.
La domanda è se sappiamo di essere pronti a gestire questa profonda evoluzione che influenzerà tutte le nostre vite, anche professionali.
L’intervento del Parlamento Europeo
Il Parlamento Europeo sembra aver recepito proprio quanto giunge a noi della fantascienza, approvando la prima legge sulla AI (https://artificialintelligenceact.eu/ai-act-explorer/), che al Titolo I, articolo 1 (oggetto del regolamento) statuisce:
“The purpose of this Regulation is to improve the functioning of the internal market and promoting the uptake of human centric and trustworthy artificial intelligence, while ensuring a high level of protection of health, safety, fundamental rights enshrined in the Charter, including democracy, rule of law and environmental protection against harmful effects of artificial intelligence systems in the Union and supporting innovation.”
“Lo scopo del presente regolamento è migliorare il funzionamento del mercato interno e promuovere l’adozione di un’intelligenza artificiale affidabile e incentrata sull’uomo, garantendo nel contempo un elevato livello di protezione della salute, della sicurezza e dei diritti fondamentali sanciti dalla Carta, tra cui la democrazia, lo Stato di diritto e tutela dell’ambiente contro gli effetti dannosi dei sistemi di intelligenza artificiale nell’Unione nonché fornendo supporto all’innovazione”.
L’intelligenza artificiale al Congresso Simla di Catania
Il dottor Andrea De Nicolò sarà ai comandi in plancia al Congresso di Catania Venerdì 7 giugno (Hotel Sheraton Sala Antares e Idra) e ci dice: “In futuro sarà sempre più difficile delineare il sottile confine che separa il calcolo dal pensiero. La Scienza, e ancor di più la Fantascienza, ci permettono di esplorare il microcosmo e di raggiungere galassie lontane ma, in fin dei conti, il vero scopo del viaggio è la ricerca del significato che risiede all’interno della materia, luogo dove può giungere solo chi possiede una coscienza ed è in grado di riconoscere quella altrui. Il linguaggio prodotto da una macchina altro non è che una rappresentazione della realtà basata sul riconoscimento di pattern di informazioni e, ad esempio, nell’ambito della valutazione del danno, esso non potrà mai essere sufficiente a descrivere tutte le sottili sfumature che qualificano e identificano l’essere umano menomato”.