Dedicata a tutti gli studenti, a tutti gli specializzandi ed a tutti coloro che hanno voglia di trasmettere le proprie conoscenze agli altri, per la sola passione verso la Medicina Legale.
L’amore per la medicina legale
“Quando nasce un amore
Non è mai troppo tardi
Scende come un bagliore
Da una stella che guardi
E di stelle nel cuore
Ce ne sono miliardi
Quando nasce un amore
Un amore …”
C’è un momento preciso nella vita di tutti noi, in cui è nato l’amore per la Medicina Legale. C’è chi la conosce già prima delle lezioni a Medicina, per motivi familiari o per esperienze di vita, o per aver guardato troppe serie TV crime (diciamocelo: non ho mai conosciuto nessuno con l’innato sacro fuoco per la Medicina Legale previdenziale o assicurativa!).
C’è invece chi resta affascinato da quelle prime lezioni di una materia così diversa dalle altre, a tratti ostica, in cui si parla una lingua poco familiare.
Ed è questo il momento cruciale: ringrazio tutti i Prof – il mio per primo – capaci di trasmettere la bellezza della disciplina, capaci di appassionare, di trasformare le parole difficili in concetti meravigliosi e di creare quell’atmosfera coinvolgente, che ti fa percepire il mondo della Medicina dei diritti come l’unico in cui abbia senso stare, come il più importante di tutti.
La riforma della Facoltà di Medicina
“… Ed è come un bambino
Che ha bisogno di cure
Devi stargli vicino
Devi dargli calore
Preparargli il cammino, il terreno migliore
Quando nasce un amore
Un amore …”
Grandi riforme sono state fatte rispetto al percorso di studi in Medicina: la posticipazione del test d’ingresso rappresenterà una sfida non indifferente per gli Atenei italiani, soprattutto in termini di spazi e di garanzie per una didattica accettabile: la carenza di aule e strutture è un problema talmente diffuso e cronico da risultare ormai difficilmente risolvibile in assenza di significativi investimenti. È realtà l’allestimento di un tendone nel cortile dell’Università per fare lezione. È dignitoso fare lezione (sia per chi la prepara che per chi la segue) in un tendone, senza riscaldamento, con il rumore del vento da sovrastare con la voce?
Allo stesso modo mi chiedo: è possibile trasmettere lo stesso trasporto, la stessa passione, nella medesima lezione riproposta, identica, 3 o 4 volte nell’arco di due settimane perché l’unica soluzione percorribile trovata è dividere gli studenti dello stesso anno in gruppi?
E chi insegna, nella totale assenza di supporto amministrativo alla didattica e nella crescita esponenziale di una burocrazia votata alla ridondanza ed alla customer satisfaction, può sostenere lo stesso numero di corsi (con le repliche di cui sopra) senza le doti della Santissima Trinità?
Insomma, siamo tutti abituati al tentativo di esulare dalle leggi della fisica con le riforme a costo zero, ma diventa proprio impegnativo essere un “genitore” accogliente capace di offrire cure, dare calore e preparare il terreno migliore.
La specializzazione
“… È un'emozione nella gola
Da quando nasce a quando vola
Che cosa c'è
Di più celeste
Di un cielo che
Ha vinto mille tempeste
Che cosa c'è
Se adesso sento queste cose per te …”
Ma non importa, le difficoltà si superano nel tentativo e con la voglia di trasmettere tutto quello che è umanamente possibile.
Sii arriva così alla laurea, senza avere alcuna contezza del lavoro pratico che si andrà a fare nella Scuola di Specializzazione scelta.
Che poi, diciamoci anche questo, il test di ammissione nazionale alle Scuole di Specializzazione ha nuovamente inserito una variabile interessante: oggi non ha alcuna importanza la tesi presentata per laurearsi rispetto all’ingresso in Specialità. Non vi è dubbio che la scelta migliore per una tesi è quella legata alla velocità di esecuzione. Tanto non serve. Non serve nemmeno perdere tempo con frequenze volontarie ed internati (quelli che ti permettevano, ad esempio, di capire se la tua personalità fosse compatibile con l’attività in sala settoria).
Ora la passione deve essere canalizzata sulla scelta della Scuola di Medicina Legale a Roma, ma all’occorrenza deve essere la medesima per quella di Geriatria a Perugia, o per la Chirurgia Generale di Cagliari. Non che tu sappia nulla di ciò che si farà veramente, ma non importa, sei laureato e contestualmente abilitato alla Professione. Sei già passato indenne da mille tempeste.
Si voleva risolvere il problema del baronato! Ma forse ne abbiamo creato un problema diverso, più sottile, fatto di scelte per tentativi ed errori, che temo poco gioverà al Servizio Sanitario Nazionale e a tutte le discipline mediche nel lungo periodo.