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Dolore cronico: nuove classificazioni e nuove evidenze

Dolore cronico: rivoluzione nei modelli classificatori e nuove evidenze. Un orizzonte importante anche per la medicina legale.
Dolore cronico: rivoluzione nei modelli classificatori e nuove evidenze. Un orizzonte importante anche per la medicina legale.

Abstract

È da alcuni anni che la tassonomia del dolore cronico sta tentando di cambiare e di evidenziare come gli elementi che contraddistinguono tale particolare forma clinica, anche nell’ambito del dolore nociocettivo, esulano da alterazioni inquadrabili biologicamente ma che tendono a invadere altre categorie eziologiche che arrivano ad interessare condizioni anche riferibili a variabili socio-economiche. Un motivo di ancora maggiore meditazione quando si parla di danno morale e/o di sofferenza menomazione correlata. Vi presetiamo due interessanti articoli sul tema.

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La prima pubblicazione che andoamo a presentarvi è quella di R. B. Filligim e collaboratori (Fillingim RB, Bruehl S, Dworkin RH, Dworkin SF, Loeser JD, Turk DC, Widerstrom-Noga E, Arnold L, Bennett R, Edwards RR, Freeman R, Gewandter J, Hertz S, Hochberg M, Krane E, Mantyh PW, Markman J, Neogi T, Ohrbach R, Paice JA, Porreca F, Rappaport BA, Smith SM, Smith TJ, Sullivan MD, Verne GN, Wasan AD, Wesselmann U. The ACTTION-American Pain Society Pain Taxonomy (AAPT): an evidence-based and multidimensional approach to classifying chronic pain conditions. J Pain. 2014 Mar;15(3):241-9. doi: 10.1016/j.jpain.2014.01.004. PMID: 24581634; PMCID: PMC4454364) che qui potete scaricare.

Questa che segue è una traduzione dell’abstract:

Gli attuali approcci alla classificazione delle condizioni di dolore cronico soffrono dell’assenza di una tassonomia implementata sistematicamente e basata sull’evidenza. Inoltre, gli approcci diagnostici esistenti in genere non riescono a incorporare le conoscenze disponibili sui meccanismi biopsicosociali che contribuiscono alle condizioni di dolore. Per colmare queste lacune, l’Analgesic, Anesthetic, and Addiction Clinical Trial Translations Innovations Opportunities and Networks (ACTTION) partnership pubblico-privato con la Food and Drug Administration e l’American Pain Society (APS) si sono uniti per sviluppare un sistema di classificazione del dolore cronico chiamato tassonomia del dolore ACTTION-APS (AAPT). Questo scritto descrive l’esito della conferenzandi consenso denominata ACTTION-APS, durante la quale gli esperti hanno concordato una struttura per questa nuova tassonomia delle condizioni di dolore cronico. Vengono presentati e riassunti diversi problemi principali attorno ai quali ruotava la discussione e viene presentata la struttura della tassonomia. L’AAPT includerà le seguenti dimensioni: 1) Criteri diagnostici di base, 2) Caratteristiche comuni, 3) Comorbilità mediche comuni, 4) Conseguenze neurobiologiche, psicosociali e funzionali e 5) Presunti meccanismi neurobiologici e psicosociali, fattori di rischio e fattori protettivi. Nei prossimi mesi, gruppi di lavoro di esperti applicheranno questa tassonomia a gruppi di condizioni di dolore cronico, sviluppando così una serie di criteri diagnostici che sono stati implementati in modo coerente e sistematico in quasi tutte le comuni condizioni di dolore cronico. Si prevede che la disponibilità di questo approccio basato sull’evidenza e meccanicistico alla classificazione del dolore sarà di sostanziale beneficio per la ricerca e il trattamento del dolore cronico.


Un’altra pubblicazione che vi segnaliamo, sempre nello stesso ambito, è quella di R. R. Edwards (Edwards RR, Dworkin RH, Sullivan MD, Turk DC, Wasan AD. The Role of Psychosocial Processes in the Development and Maintenance of Chronic Pain. J Pain. 2016 Sep;17(9 Suppl):T70-92. doi: 10.1016/j.jpain.2016.01.001. PMID: 27586832; PMCID: PMC5012303) che indaga sul ruolo dei processi psico-sociali nello sviluppo e nel mantenimento del dolore cronico.

Qui potete scaricare il lavoro in forma completa.

Qui sotto si riporta la traduzione dell’abstract:

La tassonomia del dolore ACTTION-APS recentemente proposta fornisce un sistema di classificazione del dolore cronico basato sull’evidenza e su basi multidimensionali. I fattori psicosociali giocano un ruolo cruciale all’interno di diverse dimensioni della tassonomia. In questo articolo, discutiamo la valutazione dei fattori psicosociali che influenzano la diagnosi e la traiettoria dei disturbi del dolore cronico. Esaminiamo gli studi in individui con una varietà di condizioni di dolore persistente e descriviamo le prove che le variabili psicosociali svolgono un ruolo chiave nel conferire il rischio per lo sviluppo del dolore, nel modellare l’aggiustamento correlato al dolore a lungo termine e nel modulare gli esiti del trattamento del dolore. Consideriamo sia le variabili psicosociali “generali” come gli affetti negativi, i traumi infantili e il supporto sociale, sia le variabili psicosociali “specifiche del dolore” che includono la catastrofizzazione correlata al dolore, l’autoefficacia per la gestione del dolore e il coping correlato al dolore. Nel complesso, la complessità e la profonda variabilità del dolore cronico evidenziano la necessità di comprendere meglio l’array multidimensionale di forze interagenti che determinano la traiettoria delle condizioni di dolore cronico.


La presentazione di questi due articoli ci aiuta a capire come e quanti siano i problemi che si affrontano quando si indaga su un fenomeno come quello del dolore cronico sia in ambito eziologico che clinico-valutativo anche in sede medico-legale.

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