Abstract
Diamo conto di un recente articolo di Matilde Casamonti, ricercatrice dell’Università Cattolica, che ci informa sullo stato della Giustizia Civile In Italia comparandola con quella degli altri Paesi Europei. Ecco in sintesi le conclusioni del suo scritto: “Secondo l’ultimo rapporto della Commissione europea per l’efficacia della giustizia (CEPEJ), nel biennio 2017-18 il numero dei procedimenti civili pendenti si è ridotto e la durata media è scesa. Tuttavia, la giustizia civile italiana resta tra le più lente d’Europa: siamo ancora gli ultimi in terzo grado di giudizio e siamo diventati penultimi sia in primo sia in secondo grado, rispettivamente davanti a Malta e Grecia”.
. . . .
Matilde Casamonti, economista facente parte dell’Osservatorio CPI (Conti Pubblici Italiani) dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, ci informa delle risultanze dell’ultimo rapporto della Commissione europea per l’efficacia della giustizia (CEPEJ), nel biennio 2017-18.
Due sono i principali parametri utilizzati per misurare la funzionalità dei processi civili.
Il primo è il tasso di smaltimento dei processi che misura il rapporto tra i procedimenti definiti e quelli iscritti in un anno (moltiplicato per 100) e quindi dà informazioni sulla capacità degli uffici o sistemi giuridici di gestire il proprio carico di lavoro.
Ecco i risultati rappresentati graficamente:

Un altro dato rilevante è quello che si riferisce al tempo necessario per portare a termine i procedimenti che si calcola ottenendo il rapporto tra i procedimenti pendenti e quelli definiti alla fine anno moltiplicandolo poi per 365 (i giorni di un anno). Questo indice, chiamato disposition time, misura il tempo medio prevedibile di definizione dei procedimenti pendenti e, sotto certe ipotesi, è una buona stima della durata media dei processi.
Qui sono riportati i valori del disposition time in giorni per i processi italiani nel quadrienno 2014-18 con progressi anche considerevoli nell’ambito del secondo e del terzo grado di giudizio ma con uno stallo per quanto riguarda il primo grado.

GLI ULTIMI DATI SULLA DURATA DEI PROCEDIMENTI CIVILI
Le ultime rilevazioni parlano di un processo civile che dura mediamente 2.656 giorni (527 giorni per il primo grado, 863 giorni per il secondo grado e 1.266 giorni per il terzo grado), con una durata complessiva, dunque, di sette anni e tre mesi circa (guarda Fig. 3). In ogni caso, la comparazione con gli altri più importanti Paesi CEE è piuttosto desolante e quella più sotto ne è la drammatica conferma grafica (guarda Fig. 4).


Vi lasciamo alla lettura completa dell’interessante articolo dove troverete altre considerazioni e anche la classifica dei diversi tribunali italiani rispetto ai parametri precedentemente delineati.
Ecco il link: La giustizia civile italiana resta la più lenta d’Europa, ma c’è qualche miglioramento.