È di pochi giorni fa la notizia che la dott.ssa Yvonne “Missy” Woods, in forze presso il Colorado Bureau of Investigation, potrebbe aver intenzionalmente manipolato centinaia di test nei suoi 29 anni di lavoro presso il laboratorio di genetica forense.
I procuratori temono che più di 1000 condanne possano essersi basate su prove dubbie.
Yvonne “Missy” Woods, una dottoressa (ora in pensione) che per quasi 30 anni ha lavorato presso il Colorado Bureau of Investigation (CBI) del Dipartimento di Pubblica Sicurezza statale, è sotto inchiesta perché sospettata di aver manipolato i risultati dei test genetici in diverse centinaia di casi.
652 casi manipolati
Al momento è accusata di aver manomesso i dati genetici in 652 casi tra il 2008 e il 2023; il Colorado Bureau of Investigation ha dichiarato in un comunicato che è in corso anche una revisione del suo lavoro dal 1994, quando ha iniziato a lavorare per l’agenzia governativa, al 2008.
I portavoce del CBI hanno detto che la Woods avrebbe pubblicato risultati genetici incompleti o alterati, cancellando o modificando alcuni dati nel tentativo di nascondere le presunte manomissioni, senza fornire una documentazione completa dei test eseguiti.
“La revisione non ha rilevato che la Woods abbia falsificato le corrispondenze del DNA o che abbia altrimenti fabbricato i profili del DNA”, si legge nella dichiarazione del CBI, “ha invece deviato dai protocolli di analisi standard e ha preso delle scorciatoie, mettendo in dubbio l’affidabilità dei test che ha condotto”.
I portavoce dell’agenzia aggiungono inoltre: “Secondo le politiche e le procedure del CBI, la Woods avrebbe dovuto condurre ulteriori test per garantire l’affidabilità dei suoi risultati in questi casi interessati”; le manipolazioni riscontrate “sembrano essere il risultato di una condotta intenzionale” da parte della Woods.
Parla la difesa
Il suo avvocato, Ryan Brackley, ha dichiarato che la dottoressa non ha mai creato o riportato false prove del DNA con l’intento di incriminare un imputato o alterare l’esito di un processo portando a una condanna ingiusta.
“La Woods continuerà a collaborare con le forze dell’ordine per preservare l’integrità del suo lavoro che ha portato a risultati veri e giusti nella giustizia penale – che si tratti di arresti, condanne o assoluzioni”, ha dichiarato l’Avv. Brackley in un comunicato stampa.
La Woods è stata messa in congedo nell’ottobre 2023, un mese dopo che l’agenzia si è resa conto che i test sui campioni di DNA da lei eseguiti “potrebbero aver deviato dalle procedure operative standard”, ha dichiarato il CBI.
Yvonne “Missy” Woods
La dott.ssa Woods è una “DNA scientist” piuttosto nota alle cronache per il suo coinvolgimento in alcuni casi di interesse mediatico. Dagli archivi del Denver Post risulta che la Woods ha testimoniato in tribunale sull’analisi del DNA in numerosi casi di alto profilo nel corso degli anni, tra cui il rapimento, lo stupro e l’omicidio di Rhonda Maloney da parte di Robert Harlan nel 1994 e l’incriminazione di Aaron Thompson per la morte della figlia Aaroné dopo la denuncia della sua scomparsa nel 2005.
E ancora, nel 2009 la Woods ha testimoniato a Boulder in relazione al profilo del DNA da lei elaborato nel processo che vedeva imputato Diego Olmos Alcalde per il brutale stupro seguito dall’omicidio della studentessa dell’Università del Colorado Susannah Chase, avvenuto più di dieci anni prima.
Ma quanto ci costi Yvonne
La revisione dei casi della Woods sta comportando un aggravio di spesa sui conti statali. Al momento è stata approvata un’aggiunta di 7,5 milioni di dollari al bilancio del CBI per coprire le spese relative al riesame dei campioni di DNA.
Nel frattempo, la notizia delle indagini in corso potrebbe scatenare una miriade di ricorsi in appello da parte di avvocati i cui clienti sono stati condannati sulla base di test del DNA eseguiti dalla Woods.
Il CBI ha dichiarato che sta prendendo in considerazione di apportare modifiche ai propri protocolli operativi per “migliorare l’integrità dei processi di analisi e dei loro risultati”.