L’IVASS ha recentemente pubblicato in un suo bollettino contenenti le statistiche del contenzioso nei rami RCA e natanti.
Si tratta di una rilevazione assai importante per individuare anche lo stato della Giustizia Civile in Italia.
I principali dati segnalati per gli anni presi in esame (2010-2017) sono i seguenti:
I dati contrastanti sull’aumento o meno del contenzioso
Alla fine del 2017 le cause civili e penali dei rami r.c. auto e natanti pendenti in ogni grado di giurisdizione sono pari a 245.476, in calo del -0,75% rispetto al 2016 e del -19% rispetto al 2010. Nonostante la diminuzione in valore assoluto, la frequenza del numero delle cause sui sinistri a riserva è in progressivo aumento, passando dal 18,2% del 2010 al 21,6% del 2017.
Il contenzioso assicurativo ha particolari peculiarità fondate sulle legittime aspettative di entrambi le parti in causa. Da un lato, vi sono i danneggiati che avanzano le richieste risarcitorie e, dall’altro, le imprese che si oppongono con il contenzioso alle pretese delle controparti concernenti an e quantum. Dai dati 2017 si rilevano sia una bassa velocità di eliminazione del contenzioso pendente sia significativi risparmi conseguiti dalle imprese nel contrastare le richieste risarcitorie avanzate. La transazione è lo strumento più utilizzato dalle parti per risolvere le cause. L’eccessiva durata dei processi condiziona negativamente anche il contenzioso assicurativo.
Il contenzioso non ha tendenza a diminuire
In generale, con riferimento ai dati al 31 dicembre 2017 si osserva che:
- il numero complessivo delle cause civili pendenti è pari a 243.071 (-0,75% rispetto al 2016); le cause penali sono 2.405;
- la differenza tra le cause civili promosse e chiuse evidenzia un saldo pari a -2.708 cause (-13.040 cause nel 2016), con un rallentamento nella deflazione del contenzioso pendente, dato dal minor numero di cause chiuse;
- l’importo a riserva per le cause pendenti è pari a 6,2 miliardi di euro, con un peso del 33% (35% nel 2016) sulla riserva sinistri complessiva dei rami r.c. auto e natanti.
I giudizi di I grado: la Campania la fa da padrone (37 % del totale nazionale)
Per quanto concerne il contenzioso civile di I grado (oltre 230 mila cause) si evidenzia che:
- in Campania figura il 37% del totale nazionale (Napoli 24,5%) e nel Lazio il 14,1% (Roma 9,9%). La riserva sinistri in causa complessiva delle due regioni è pari a 2 miliardi, il 37,3% del totale nazionale (5,3 miliardi);
- la frequenza delle cause a livello nazionale è pari al 21,4% dei sinistri a riserva, con punte del 62% per Caserta e del 57% per Napoli;
- l’importo pagato a livello nazionale per cause chiuse (1.096 milioni, di cui 577 milioni per transazioni), è pari al 20% del riservato all’inizio dell’esercizio, che rappresenta l’8,8% dei premi lordi r.c. auto;
- le sentenze favorevoli alle imprese costituiscono in numero il 20% e in valore il 18% del totale; il loro costo medio è di 7.872 euro, contro un importo medio della riserva caduta di 16.418 euro. Le imprese registrano complessivamente un pagamento di 204 milioni, con un risparmio pari al 52% della riserva caduta (425 milioni);
Sono il 50 % le cause che finiscono in transazione
- le cause chiuse con transazione sono pari in numero al 44% e in valore al 53% del totale. Per tali cause si registra un pagato medio di 10.047 euro (minimo in Campania di 6.797 euro e un massimo in Sardegna di 19.664 euro), a fronte di un riservato medio iniziale accantonato dall’impresa di 23.601 euro;
- i contenziosi chiusi con soccombenza dell’impresa sono pari in numero al 22% e in valore al 29% del totale; gli stessi registrano un costo medio di 10.878 euro, contro un riservato medio iniziale di 23.601 euro;
- l’importo a riserva complessiva per cause civili chiuse con transazione o soccombenza della compagnia ancora da pagare pari a 516 milioni, di cui 63 milioni riferiti a Napoli e 44 milioni a Roma;
- la velocità di eliminazione del contenzioso a livello nazionale raggiunge in numero il 36% e in importo il 17%, con un minimo del 10% in Trentino Alto Adige e Molise e un massimo del 25% in Valle d’Aosta;
- il pagamento di acconti sulle cause pendenti è pari al 20,3% del totale in numero e al 28,6% in importo;
- l’importo della riserva per danni a persona rappresenta l’81% della riserva complessiva delle cause pendenti mentre in relazione alla numerosità costituisce il 54%. A Napoli si registrano rispettivamente il 42% e il 68,2%, con una maggiore significatività dei danni a cose.
Un quarto delle cause in appello finisce in appello
Infine, si sottolinea:
- le cause civili pendenti segnano un picco (49.487 cause, pari ad un quinto del totale) con riferimento ai sinistri accaduti nel 2015, in corrispondenza del termine prescrizionale di due anni. Nel 2017 inoltre sono state promosse anche numerose cause civili di I grado, pari al 27,6% del totale, con anno di avvenimento del sinistro 2014 e precedenti, evidenziando, quindi, una lenta formazione del contenzioso;
- il numero delle cause civili di I grado chiuse presso il Giudice di Pace e il Tribunale rappresenta rispettivamente il 37,6% e il 27,2% delle cause gestite nell’anno;
- le cause di II e III grado definite costituiscono il 27,3% di quelle gestite nell’anno;
- le cause civili ultraquinquennali di I grado in numero sono il 26,3% delle relative cause totali, quelle di II e III grado rappresentano l’85,6%; per importi esse costituiscono rispettivamente il 46,8% e il 95,2%, evidenziando così una lenta eliminazione del contenzioso pendente;
- il riservato medio è pari a 23.053 euro per le cause civili di I grado (24.717 euro nel 2016); per quelle di II e III grado è di 40.366 euro (45.526 euro nel 2016) mentre per le cause penali raggiunge 164.226 euro (220.875 euro nel 2016). Nel 2017 si registra un decremento del riservato medio, con una riduzione dei costi dei sinistri, che potrebbe influenzare in modo positivo il processo di tariffazione.
Il contenzioso in penale è ancora minimo
Il contenzioso penale assicurativo si riferisce ad un numero molto contenuto di cause e presenta un importo a riserva al 31 dicembre 2017 di 395 milioni. Le cause sono relative quasi esclusivamente (96,1% del totale) a danni a persona; un terzo è costituito da cause con anno di avvenimento del sinistro superiore a cinque anni.