In relazione anche alle richieste e alle segnalazioni operate dal Segretario del Sindacato Italiano Specialisti in Medicina-Legale e delle Assicurazioni (SISMLA), Dott. Enrico Pedoja, peraltro membro del Consiglio Direttivo SIMLA,(cliccando qui vai al sito SISMLA dove troverai l’informativa del Sindacato) come da decisione del Presidente e del Consiglio Direttivo del 10 ottobre us, si mette in evidenza questo articolo, già pubblicato circa un anno fa (esattamente il 20-3-2018), che rappresenta la posizione ufficiale della Società Scientifica sul tema.
Il Prof. Carlo Campobasso, per conto del Consiglio Direttivo SIMLA, affronta il tema del dilagare di eventi formativi scarsamente accreditati
Il Direttivo SIMLA manifesta la propria preoccupazione per il proliferare di corsi di formazione avanzata e Master nonché convegni e seminari di approfondimento, anche a carattere teorico-pratico, su temi inerenti la medicina legale che non sempre soddisfano le premesse formative e professionalizzanti di detti eventi né garantiscono un adeguato livello di competenza delle attività di docenza, congruo alle diverse specificità della disciplina specialistica.
Si tratta di corsi ed eventi, organizzati da istituzioni, universitarie e non, società scientifiche e/o gruppi di studio, enti privati, che talora appaiono maggiormente sensibili:
1) al ritorno economico correlato alle rispettive quote di iscrizione, richieste ai partecipanti,
2) a soddisfare il desiderio di protagonismo di alcuni sedicenti docenti interessati ad auto-accreditarsi nella prospettiva di un potenziale, ben remunerato, coinvolgimento in casi giudiziari. L’interesse primario dei partecipanti, volto ad acquisire competenze specifiche di natura tecnico-specialistica e perfezionare la propria attività professionale applicando tali competenze, appare spesso del tutto disatteso e nella migliore delle ipotesi solo parzialmente soddisfatto da un mero approfondimento culturale privo di alcun addestramento professionalizzante.
Il termine “forense” appare attualmente alquanto abusato ed inflazionato non solo nei titoli di tali eventi ma anche in alcune denominazioni di presunte neonate “società scientifiche”, non sempre rispondente a quello standard di oggettività e rigore metodologico richiesto in tutte le attività di collaborazione con l’Autorità Giudiziaria, quali storicamente espletate ed assolte dalla disciplina medico-legale, spesso in associazione con altre branche specialistiche.
Da rilevare il fatto che talora alcuni corsi/eventi formativi o di aggiornamento non prevedono alcuna selezione dei partecipanti sulla base del loro titolo di studio (es. diploma, laurea, specializzazione, etc.) e/o della loro pregressa formazione (es. area medica, giuridica, tecnica, etc.) e, quindi, non operano alcun doveroso filtro sulla effettiva fruibilità delle informazioni tecnico-specialistiche fornite nei suddetti corsi.
L’assenza di una preventiva selezione dei partecipanti in base al loro curriculum di studio ed esperienza genera spesso insoddisfazione in questi. Fondamentalmente tali eventi non rispondono alle pur legittime aspettative di molti partecipanti non solo di formazione e/o perfezionamento ma anche e, soprattutto, di spendibilità dei titoli così acquisiti nella propria attività professionale.
Come se corsi formativi di durata semestrale o anche annuale siano talora sufficienti a vicariare percorsi professionalizzanti di durata pluriennale (v. scuole di specializzazione di area medica o giuridica, corsi di dottorato di ricerca, etc.) e non piuttosto a perfezionare particolari tematiche e/o problematiche teorico-pratiche strettamente correlate alle diverse discipline specialistiche. Senza considerare il rischio ancor più preoccupante generato dalla disinformazione su temi tecnico-specialistici che non possono essere rimessi a personale docente privo del necessario livello di preparazione ed esperienza.
In tema di fake news, la disinformazione su temi di natura specialistica così delicati, quali quelli di ambito medico-legale correlati alla acquisizione ed analisi di elementi di prova (utilizzabili in sede penale come in ambito civile, assicurativo e previdenziale, etc.), preoccupa enormemente la SIMLA.
E tanto in ragione della sempre maggiore fruibilità in rete (v. risorse elettroniche, blog, siti web dedicati, etc.), come in trasmissioni televisive o sulla carta stampata, ed ora anche in eventi formativi improvvisati, di informazioni specialistiche (sempre più spesso anche su casi di cronaca giudiziaria) trattati con eccessiva libertà da personale non qualificato ovvero diffuse senza alcuna opportuna verifica da parte di uno specialista in medicina legale competente nella specifica area di intervento.
Lo specialista in medicina legale non è un tuttologo ma, solo a questi, e soprattutto a coloro che abbiano acquisito competenze specifiche in determinati settori (v. la patologia forense per quanto riguarda l’autopsia giudiziaria, la genetica molecolare per le indagini sul DNA a scopo identificativo, la tossicologia forense per l’analisi di tossici e veleni su substrati biologici, le valutazioni del danno alla persona, il rischio clinico, etc.), e ne applichino efficacemente i presupposti nella pratica quotidiana, può e deve essere rimesso necessariamente il compito di tradurre sub specie iuris la realtà biologica correlata a fatti ed eventi di interesse penale, civile, previdenziale.
A costoro andrebbe assegnato l’oneroso e impegnativo compito di illustrarne la metodologia di indagine e di valutazione anche in corsi di formazione e seminari di aggiornamento/approfondimento, nel rispetto delle diverse attribuzioni specialistiche di recente enfatizzate anche dalla normativa in tema di responsabilità medica (Legge Gelli 24/2017).
In tal senso, la SIMLA invita tutti coloro interessati ad approfondire ed affrontare temi inerenti la medicina legale nei diversi ambiti normativi, a prestare attenzione ai programmi formativi ed educativi proposti, alle finalità professionalizzanti dagli stessi ed al personale docente reclutato nei vari eventi calendarizzati.
Da tempo la SIMLA, attraverso l’attribuzione del proprio patrocinio e/o di quello dei propri gruppi di studio a tali eventi, si propone quale organo di coordinamento delle numerose iniziative aventi attinenza con la medicina legale, vigilando sulle stesse a tutela della qualità di tali eventi e a garanzia che la trattazione di temi specialistici sia affidata ad esperti medici legali di elevato profilo professionale (compatibilmente all’ambito di competenza di ciascuno e alla libera scelta dei proponenti gli eventi).
L’attribuzione di detto patrocinio rappresenta una sorta di indicatore di qualità della singola proposta formativa e/o dell’evento scientifico, una sorta di bollino blu cui invitiamo a prestare attenzione tutti gli interessati, i discenti soprattutto così come i docenti e i promotori o i partecipanti a qualsiasi titolo di detti eventi. Il patrocinio SIMLA, infatti, presuppone una verifica di congruità degli standard formativi e professionalizzanti, di livello nazionale ed internazionale, sulle tematiche specifiche oggetto di trattazione, operata da un comitato scientifico appositamente delegato dal Direttivo SIMLA.
Quindi, attenzione al patrocinio SIMLA di corsi ed eventi formativi che saranno ora visibili anche sul rinnovato sito web della Società per una opportuna verifica di qualità a distanza.
In tal senso, la SIMLA rivolge un invito anche a tutti i promotori scientifici e gli organizzatori di tali eventi, accademici e non, finalizzata alla sottomissione della loro proposta formativa e/o di approfondimento al Direttivo SIMLA, per una opportuna condivisione e diffusione nel panorama medico-legale previa condivisione della rispondenza agli scopi della disciplina tra cui, in particolare, il soddisfacimento dei requisiti minimi specialistici di ambito medico-legale (qualora previsti nell’ambito dei loro corsi di formazione, seminari di aggiornamento ed eventi Master) che presuppone una trattazione competente espletata da figure di elevato profilo professionale e scientifico.