Abstract
Il 27 maggio prossimo alle ore 18, per il ciclo “Come si FA… MLI” si terrà il webinar dal titolo: “Valutazione medico-legale della paralisi cerebrale infantile da sofferenza perinatale: cause, strumenti diagnostici e trattamenti riabilitativi”.
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Ecco come gli organizzatori ci presentano l’evento.
I casi di Paralisi Cerebrale infantile (PCI), ipoteticamente riferibili a cause verificatesi nel periodo perinatale, rappresentano, nel novero degli eventi attribuibili a Responsabilità Professionale Medica, alcuni fra quelli che possono portare ai più elevati risarcimenti, anche dell’ordine di svariati milioni di euro.
Inoltre, costituiscono casi di estrema difficoltà valutativa in relazione all’evidenziazione di carenze professionali e/o strumentali, alla dimostrazione del nesso di causalità fra condotte professionali censurabili e danni subiti dal neonato, alla quantificazione del danno sia per la quota non patrimoniale che patrimoniale (in essa includendo le spese future da sostenere).
A ciò si aggiungano non indifferenti questioni di ordine psicologico per i protagonisti della valutazione medico-legale relative alla constatazione dello stravolgimento inevitabilmente sperimentato dalle famiglie di bambini portatori di Paralisi Cerebrale Infantile.
La Paralisi Cerebrale Infantile è la denominazione con cui vengono definite alcune sindromi cliniche caratterizzate da un disturbo non progressivo della postura e del movimento secondario ad una lesione del cervello in fase di maturazione e costituisce la causa più frequente di disabilità motoria nell’infanzia.
Essa può essere conseguente ad una pluralità di cause e spesso vi è il concorso di più cause che possono agire anche in fasi successive (prenatale e perinatale); nel periodo perinatale condizioni a rischio sono costituite da prematurità grave, dismaturità, anossia cerebrale/emorragia cerebrale, azioni traumatiche sull’encefalo, squilibri elettrolitico/metabolici in epoca neonatale, ittero nucleare, sepsi neonatale. Nonostante la Paralisi Cerebrale Infantile sia una fattispecie patologica conosciuta da decenni e nonostante sempre maggiori cause di essa vengano nel tempo individuate, emerge una frustrante stabilità nel tempo della sua prevalenza nella popolazione, soprattutto nel caso dei neonati di peso normale.
Ciò, nonostante l’adozione di sempre più accurate metodiche diagnostiche del benessere fetale fra cui la cardiotocografia sulla quale si è riposta la maggiore fiducia/speranza (speranza, purtroppo, in parte frustrata).
Emerge quindi la necessità, ai fini medico-legali, di identificare con la maggiore attendibilità possibile le cause di una condizione di Paralisi Cerebrale Infantile differenziando fra quelle perinatali (potenzialmente prevenibili) e quelle prenatali (spesso inevitabili), documentare la presumibile epoca di insorgenza (e la durata) di un insulto anossico perinatale, verificare la potenziale prognosi della condizione disabilitante, prevedere gli ausili di cui il minore (anche quando diventato adulto) avrà bisogno.
È a tal fine indispensabile un approccio multidisciplinare che coinvolga la figura del ginecologo (esperto in ostetricia), del neonatologo, dell’esperto in riabilitazione delle gravi disabilità infantili.
È, d’altra parte, parimenti indispensabile il ruolo del medico-legale in grado di interpretare i dati specialistici in relazione alla doverosità dei comportamenti, all’interpretazione del nesso di causalità, alla evidenziazione di carenze documentali, alla quantificazione del danno.
I protagonisti dell’incontro saranno Pantaleo Greco (ginecologo Ferrara), Serafina Perrone (neonatologo Parma), Maria Luisa Tataranno (neonatologa esperta di neuroimaging neonatale Utrecht), Silvia Sassi (fisiatra, Reggio Emilia) e Nicola Cucurachi (medico-legale, Consigliere FAMLI, Parma).
Qui sotto il depliant dell’evento con le modalità di iscrizione:
L’iscrizione, completamente gratuita, può essere eseguita al seguente link:
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