Ebbene sì, il 6 giugno vedremo Baruch de Spinoza passeggiare per via Etnea a Catania.
Infatti, nella sala Benedettini 2, inizierà alle ore 14:00 la sessione dal titolo “ETICA DIMOSTRATA SECONDO L’ORDINE GEOMETRICO MOVING TOWARDS UNIVERSAL HEALTH COVERAGE (UHC)”. Una sessione piena di tematiche che, dal titolo, impegneranno non solo gli uditori, ma anche i relatori in un articolato tema che passa dalla deontologia delle dinamiche assicurative, attraversa le problematiche della salute pubblica correlata ai big data sanitari, solleva le questioni che pone la Dichiarazione di Helsinki nell’ambito della ricerca forense, per giungere prima alla medicina di genere e quindi approdare alla competenza dei pazienti nelle scelte difficili.
Ethica Ordine Geometrico demonstrata
Ora, provando con un po’ di audacia a dare un filone interpretativo a questa sessione, il titolo nella sua prima parte è un chiaro riferimento all’opera di Spinoza “ETHICA Ordine Geometrico demonstrata”, ossia “L’Etica, dimostrata secondo un ordine geometrico”, opera pubblicata postuma nel 1677 perché il filosofo aveva paura di incorrere nella censura.
In questa opera, che come scrive Matteo Saudino, rappresenta una delle scandalose fratture che caratterizzano la ribellione di Spinoza ai modi di pensare l’Uomo, la Natura e Dio ai suoi tempi, il filosofo di Amsterdam elabora la teoria delle passioni umane (letizia, tristezza e cupidità), che possono essere studiate matematicamente con obiettività, in modo geometrico, dovendole comprendere con la ragione e non condannarle o giudicarle moralisticamente.
Sono proprio queste passioni che sottostanno alle leggi di natura e in questa ottica, l’essenza dell’uomo è lo sforzo di autoconservazione, la ricerca di ciò che fa star bene, motivo per cui egli agisce in vista di ciò che giudica utile, essendo bene e male concetti relativi ai bisogni dell’uomo. Se quindi l’atteggiamento razionale è la via che permette di individuare il miglior modo, per ogni uomo, di condurre la propria vita, analizzare le passioni con metodologia “geometrica” consente ci fare le scelte migliori tra il ventaglio di opzioni a disposizione, una volta che siano passate appunto sotto il vaglio della ragione.
L’agire in modo attivo e positivo è garantito dalla ragione, che guida l’uomo e la sua libertà. Tuttavia, è la cooperazione sociale che soddisfa la ricerca dell’utile ed allora lo Stato, il cui fine è la libertà, deve rispettare i diritti naturali degli individui: libertà di attività nella sfera privata, libertà di pensiero ed espressione, non uno Stato o una società che si basa sul fanatismo o sul dispotismo o sul consumismo compulsivo o sulla ricerca del profitto.
L’Universal Health Coverage (UHC)
Questo estremo riassunto del pensiero di Spinosa ben si accosta alla seconda parte del titolo della sessione “MOVING TOWARDS UNIVERSAL HEALTH COVERAGE (UHC)”.
L’Universal Health Coverage (UHC) è un programma attraverso il quale l’OMS Europa sosterrà gli sforzi degli stati membri a costruire sistemi robusti, resilienti e basati sull’evidenza per garantire alle persone un “accesso universale a cure di qualità senza difficoltà finanziarie”, in quanto i cittadini “si aspettano che i loro sistemi sanitari rispondano a una gamma completa di minacce e problemi sanitari, collettivi e individuali, acuti e cronici, trasmissibili e non trasmissibili” (https://www.who.int/europe/about-us/our-work/core-priorities/moving-towards-universal-health-coverage-(uhc)), utilizzando anche sistemi di salute digitale (https://www.who.int/europe/initiatives/empowerment-through-digital-health).
L’ambizioso progetto dovrebbe realizzarsi entro il 2030, ma “il mondo non è sulla buona strada” (https://www.who.int/news-room/fact-sheets/detail/universal-health-coverage-(uhc)), non solo per l’organizzazione intrinseca dei sistemi sanitari nelle zone più disagiate del mondo, ma anche per i costi finanziari che i pazienti devono sostenere. È proprio il 5 ottobre 2023 che l’OMS pubblica il rapporto UHC (link prima riportato) in cui specifica: “Proteggere le persone dalle conseguenze finanziarie del pagamento dei servizi sanitari di tasca propria riduce il rischio che le persone finiscano nella povertà perché il costo dei servizi e delle cure necessarie impone loro di utilizzare i risparmi di una vita, vendere beni o prendere in prestito, distruggendo il loro futuro e spesso quello dei loro figli.”.
Il programma è anche sostenuto dalla Banca Mondiale (https://www.worldbank.org/en/topic/universalhealthcoverage), ma il problema della copertura finanziaria esiste e vi è il rischio che persone giovani, ma non in grado di usufruire di assistenza sanitaria, non possano contribuire alla crescita economica di un paese così potendo ulteriormente incrementare il benessere.
Tuttavia, in questo scenario vi è un rischio lanciato da Transparency International il 25 giugno 2019 (https://voices.transparency.org/keeping-corruption-on-the-global-agenda-1e94f47c58bd): “uno dei principali ostacoli al raggiungimento dell’UHC sia la corruzione”.
Spinoza al Congresso Simla di Catania
È quindi ora più comprensibile come la filosofia di Spinoza entri in pieno nella discussione della sessione del 6 giugno, comprendendosi come uno Stato od una organizzazione civile debba non sottostare a passioni “negative”, ma perseguire un bene comune sotto la guida della ragione, che tuteli la libertà nella sfera privata e contemporaneamente la libertà di pensiero ed espressione, libertà queste che senza salute non potranno mai essere garantite, ma nelle quali l’autonomia e la volontà della persona devono sempre essere rispettate per consentire all’uomo di condurre la propria vita secondo ciò che giudice per sé utile.
Quindi, Colleghi sfogliamo nuovamente i nostri libri di filosofia, mettiamo in discussione i nostri modi di pensare, ribelliamoci alle abitudini professionali e prepariamoci ad una sfida intellettuale nella terra di Sant’Agata.