Il Presidente dell’Ordine dei Medici di Milano, Roberto Carlo Rossi, ha emesso un comunicato relativo agli accertamenti medico-legali stante l’attuale situazione di diffusione del Coronavirus.
Il suo intervento era stato richiesto, dall’Associazione Medico Legale Ambrosiana (AMLA) , in assenza di precise disposizioni per gli accertamenti medico-legali, in quanto, in questo momento, il comportamento dei medici legali è gravato, specie nelle aree più interessate dall’epidemia (come la Lombardia), anche da possibili aspetti deontologici.
Da un lato, infatti, una prospettata interruzione dell’attività crea ritardi nella possibilità di esercitare diritti e doveri per i committenti e i pazienti. Dall’altro si corre il rischio di esporre i pazienti, il personale di studio e gli stessi medici, a possibili infezioni e, quindi, a diffondere ulteriormente il contagio.
Nel comunicato, il Presidente Rossi ritiene che ogni attività sanitaria “non urgente” andrebbe procrastinata fino alla fine di marzo.
Peraltro, il Presidente Rossi, sottolinea che, comunque, queste sue deduzioni dovrebbero essere condivise da ANIA, dal Ministero della Salute e della Giustizia nonché dalla FNOMCeO.
Per tale motivo ha inviato il comunicato da lui redatto a tutte le suddette istituzioni.
Si augura, infine, che le Compagnie Assicurative diano informazioni sul comportamento dei loro fiduciari in relazione all’attuale situazione sanitaria fors’anche sospendendo gli accertamenti. In più, egli ritiene auspicabile l’interruzione dell’attività peritale specie quella civilistica.
Vi proponiamo qui sotto il comunicato emesso dal Presidente dell’Ordine di Milano Dott. Roberto Carlo Rossi.