L’amata imperatrice Elisabetta d’Austria
Elisabetta Amalia Eugenia, duchessa di Baviera, nata il 24 dicembre 1837, nota al mondo semplicemente come Sissi, è uno dei personaggi storici più amati dal grande pubblico. La sua immagine è indissolubilmente legata al volto della bellissima Romy Schneider che la interpreta nei celebri film degli anni ’50.

Al di là della romantica storia che il 24 aprile 1854 la vede giovanissima sposa dell’Imperatore d’Austria Francesco Giuseppe, la vita di Sissi è segnata da inquietudine e da profonda sofferenza. Ribelle alle rigide regole di corte, che non riesce ad accettare, l’Imperatrice è duramente segnata dalla perdita di due dei suoi quattro figli. Alla morte nel 1857 della piccola Sofia, di soli due anni, segue quella tragica del figlio Rudolph, suicida il 30 gennaio 1889 a Mayerling. E drammatica sarà anche la sua stessa fine, avvenuta meno di 10 anni più tardi.

L’assassinio a Ginevra
Il 10 settembre 1898, all’età di 60 anni, Sissi viene assassinata a Ginevra dall’anarchico italiano Luigi Lucheni. Non tutti sanno che sul corpo dell’Imperatrice vengono eseguite un’ispezione cadaverica e una successiva autopsia. I verbali di questi esami sono riportati per esteso e analizzati nel dattaglio in un articolo scientifico che ha permesso di comprendere meglio le modalità del ferimento mortale.
Quella mattina del 10 settembre, intorno alle 13:00, l’imperatrice sta camminando lungo il Quai de Mont Blanc, sulle rive del lago Lemano, con la sua dama di compagnia, la contessa ungherese Irma Sztáray. Le due donne, riparandosi sotto un ombrello, si stanno dirigendo verso il pontile dove sono attese da un battello. Pochi metri prima di raggiungere l’imbarco, un uomo si avventa improvvisamente contro di loro. Nessuno vede un’arma, nessuno sente spari. I testimoni pensano inizialmente a un tentativo di furto. La stessa Imperatrice chiede confusa alla dama di compagnia: «Cosa pensi volesse da me quell’uomo? Forse il mio orologio?».
Nel frattempo, la campana del battello annuncia la partenza imminente. Le due donne si affrettano nel salire a bordo ma, pochi minuti dopo aver lasciato il molo, Sissi improvvisamente si aggrappa al braccio della sua accompagnatrice. Il suo volto si fa pallido e l’Imperatrice si accascia perdendo conoscenza. Informato dell’accaduto, il capitano del battello ordina l’immediato rientro in porto. L’Imperatrice riacquista brevemente conoscenza e trova la forza per pronunciare le sue ultime parole: «Cosa mi è successo davvero?».
L’intervento dei medici sull’imperatrice
Raggiunta la riva, sei marinai trasportano il corpo esanime di Sissi fino alla stanza numero 34 dell’Hotel Beaurivage dove, nel volgere di pochi minuti, arrivano due medici, il dottor Golay e il dottor Mayor, seguiti da un sacerdote. L’imperatrice viene adagiata sul letto. La dama di compagnia e la moglie del direttore dell’albergo iniziano a spogliare l’Imperatrice e, in quel momento, credono di avvertire un flebile respiro. Ma ciò che le colpisce, dopo aver liberato il torace dal rigido corsetto, è la presenza di una macchia scura, delle dimensioni di una moneta, che affiora sulla camicia intima di Sissi.
Nulla possono i medici se non accertarne la morte. Nelle immediatezze del decesso non c’è ancora il tempo perchè si sviluppi rigor mortis o si manifestino le macchie ipostatiche. Così i due medici indagano la presenza di riflessi utilizzando un martelletto e verificano l’assenza di flusso cardiocircolatorio praticando un salasso.
All’esito di queste manovre, che con lo sguardo di oggi suscitano qualche perplessità, la morte dell’Imperatrice d’Austria è ufficialmente dichiarata alle ore 14:10.