Abstract
Vi presentiamo un protocollo, presentato dall’ “Association for European Cardiovascular Pathology”, sulle manovre da eseguire per effettuare correttamente l’esame del cuore nelle autopsie da sospetta “morte improvvisa”.
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Ci sembra interessante proporvi questo articolo non recentissimo ma certamente importante (Basso C., Aguilera B., Banner J., Cohle S., d’Amati G., de Gouveia RH, di Gioia C., Fabre A., Gallagher PJ, Leone O., Lucena J., Mitrofanova L., Molina P., Parsons S., Rizzo S., Sheppard MN, Mier MPS, Kim Suvarna S., Thiene G., van der Wal A., Vink A., Michaud K.; Association for European Cardiovascular Pathology. Guidelines for autopsy investigation of sudden cardiac death: 2017 update from the Association for European Cardiovascular Pathology. Virchows Arch. 2017 Dec;471(6):691-705. doi: 10.1007/s00428-017-2221-0. Epub 2017 Sep 9. PMID: 28889247; PMCID: PMC5711979).
Nella pubblicazione viene affrontata in modo semplice e didascalico le modalità con le quali il settore deve approcciare l’esame del cuore nei casi di sospetta “morte improvvisa”.
Ovvero quale sia la modalità con cui eseguire il “taglio” del cuore (sezioni trasversali sul parenchima muscolare e sulle coronarie, risparmio della base), come correttamente procedere al campionamento per l’istologia, per gli accertamenti genetici, tossicologici, microbiologici ecc…
In queste guidelines, che meglio sarebbe definire “protocollo operativo”, troverete queste notizie con anche qualche sorpresa rispetto a metodi consolidati ma da considerare, alla luce di questo scritto, superati.
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Ecco l’abstract della pubblicazione:
Sebbene la morte cardiaca improvvisa (SCD) sia una delle modalità di morte più importanti dal punto di vista casistica nei paesi occidentali, i patologi e i medici della sanità pubblica (compresi i medici legali) non hanno dato a questo problema l’attenzione che merita. Sono stati sviluppati nuovi metodi per prevenire aritmie potenzialmente fatali e la diagnosi accurata delle cause di MCI è ora di particolare importanza. I patologi sono responsabili della determinazione della causa precisa e del meccanismo della morte improvvisa, ma esistono ancora notevoli variazioni nel modo in cui affrontano questo compito sempre più complesso. L’Associazione per la Patologia Cardiovascolare Europea ha sviluppato queste linee guida, che rappresentano lo standard minimo richiesto nella pratica autopsia di routine per l’indagine adeguata della MCI. La versione attuale è un aggiornamento del nostro articolo originale, pubblicato 10 anni fa. Ciò è necessario a causa della nostra maggiore comprensione della genetica delle malattie cardiovascolari, della disponibilità di nuovi metodi diagnostici e dell’esperienza acquisita dall’uso routinario delle linee guida originali. Le linee guida aggiornate includono un protocollo dettagliato per l’esame del cuore e raccomandazioni per la selezione di blocchi istologici e materiale appropriato per tossicologia, microbiologia, biochimica e indagine molecolare. Le nostre raccomandazioni si applicano ai centri medici universitari, agli ospedali regionali e a tutti gli operatori sanitari che praticano patologia e medicina legale. Riteniamo che la loro adozione in tutta Europa migliorerà gli standard della pratica autoptica, consentirà confronti significativi tra diverse comunità e regioni e consentirà l’identificazione di modelli emergenti di malattie che causano SCD. Infine, raccomandiamo lo sviluppo di reti multidisciplinari regionali di cardiologi, genetisti e patologi. Il loro ruolo sarà quello di facilitare l’identificazione dei casi indice con una base genetica, di selezionare i membri della famiglia appropriati e di garantire l’attuazione di strategie preventive appropriate.
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È ovvio che la conoscenza e la diffusione di queste procedure operative, oltre a migliorare il “prodotto” del nostro lavoro, in assenza di riferimenti di carattere scientifico diversi o più aggiornati, ne comporta l’utilizzo pressoché obbligatorio potendo essere considerate come fonte di “buona pratica clinica” con tutte le eventuali conseguenze non solo sul piano professionale ma anche sotto il profilo dell’eventuale evidenziazione di “malpractice”.
Qui potete leggere e scaricare l’articolo in forma completa.
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