Quotidiano Sanità ha pubblicato ieri, insieme con la notizia di un incontro tenutosi presso l’Ordine dei Medici di Milano con il Consigliere Adelchi D’Ippolito, le conclusioni definitive della Commissione Ministeriale presieduta dallo stesso D’Ippolito che era stata nominata con DM del Ministero della Giustizia del 28/03/2023 “per lo studio e l’approfondimento delle problematiche relative alla colpa professionale medica“.
Il documento della Commissione D’Ippolito
Terminati i lavori, il documento definitivo non era mai stato pubblicato su siti istituzionali ed era stato anche offerto alla Rivista Italiana di Medicina Legale per la pubblicazione ma la Direzione della nostra rivista (a proposito è ormai in stampa il primo numero della sua nuova vita), dopo aver ascoltato il parere dei vertici del Direttivo della Società, aveva gentilmente declinato la proposta stante l’impossibilità di avere un’autorizzazione ufficiale da parte del Ministero.
A questo punto, dopo che il documento è diventato pubblico, lo offriamo ai nostri lettori perché possano esprimere un parere segnalando, eventualmente, i punti di svolta positivi e le criticità eventuali.
Naturalmente, e maggior ragione, faremo noi dopo aver metabolizzato un documento complesso che, comunque, ha ancora molta strada da fare tra Commissioni Parlamentari e passaggi Bicamerali e che, comunque, sta già suscitando polemiche (dura e critica è stata la posizione del Sindacato ANAOO).
Qui sotto potete leggere e scaricare l’intero documento:
Un commento preliminare ed un auspicio
Quello che mi sento di dire, oggi, al di là di una per ora sommaria lettura di un documento ripeto, estremamente articolato e complesso, è una preoccupazione legata anche ad una dichiarazione dello stesso Consigliere Dott. D’Ippolito resa durante il recente congresso di medicina legale tenutosi a Roma qualche settimana fa.
Il Dott. D’Ippolito ha chiaramente affermato che le linee operative della Commissione provenivano direttamente dal Ministro della Giustizia e forzatamente la Commissione ha dovuto seguirle.
Non si può certo non ricordare che è la politica che promuove e fa approvare le Leggi in Parlamento e non può in alcun modo essere messa in dubbio la sua centralità che si costruisce sulla volontà popolare.
Quello che auspicherei, davvero anche come medico-legale, è che queste proposte siano vagliate con la massima serietà da tutti i parlamentari, ricorrendo anche all’audizione di ulteriori esperti rappresentativi di tutte le componenti della società civile (certamente i pazienti sono stati sottorapresentati nelle audizioni della Commissione) e che si giunga ad un testo, che, come la Legge Gelli Bianco, ottenga un consenso bipartisan ampio in modo di fornire strumenti adeguati e condivisi nei confronti di tutti i cittadini interessati siano essi medici o pazienti in modo di difendere davvero i diritti di entrambi.
In cauda venenum, ma ne riparleremo: ma accidenti, lo sanno tutti nell’ambiente che per la gestione dei sinistri all’interno delle Aziende Sanitarie, l’articolo 13 della legge 24/17 è un grosso ostacolo. Ma perché dimenticarsene.