Abstract
Ci è pervenuta un documento prodotto dal Consiglio Direttivo FAMLI (Federazione delle Associazioni Medico Legali Italiane affiliata a SIMLA) ed indirizzato ai Soci delle Associazioni Federate, di SIMLA e del SISMLA nonché a tutta la Comunità Medico Legale, avente per oggetto la problematiche relative a Master e corsi in medicina legale assicurativa.
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Pubblichiamo una lettera che il Consiglio Direttivo di FAMLI ha fatto pervenire, come si diceva più sopra, a tutte le principali associazioni scientifiche e professionali medico-legali italiane e all’intera nostra comunità, in cui, ancora una volta, si è costretti ad interessarsi di Master e Corsi di Perfezionamento non Universitari in Medicina Legale. I Colleghi del Direttivo FAMLI nel documento che andiamo a pubblicare esprimono le loro posizioni circa le necessità formative in ambito medico-legale, indicando le criticità e le prospettive relate alla diffusione di simili corsi e sollecitando iniziative che vengono anche indicate quale modalità d’azione promosse dalla Federazione attraverso le diverse Associazioni locali che ne costituiscono il nerbo.
Riportiamo qui il testo della lettera dei Colleghi del Direttivo FAMLI.
Cari tutti,
è pervenuta al Consiglio Direttivo di FAMLI una segnalazione da parte dei Colleghi della Consulta relativa ad un “master” in Medicina Legale rivolto non solo a Medici, ma – di fatto – a tutte le possibili categorie (non necessariamente dotate di Laurea) che, direttamente o indirettamente, possono avere applicazioni “forensi”.
In relazione a quanto sopra e per dar immediata risposta, il Consiglio Direttivo FAMLI si è riunito d’urgenza il 12 Dicembre 2020 ed ha condiviso che, nel solco di quanto già indicato da SIMLA con il documento “Campobasso” (lo trovate in fondo all’articolo), devono ancora una volta fortemente stigmatizzarsi iniziative di tal fatta evidentemente lesive –tra l’altro- della professionalità dello specialista in Medicina Legale.
Per quanto noto si tratta di attività svolte al di fuori di qualsivoglia percorso universitario, con una concentrazione di temi che variano nell’ambito di tutto lo scibile forense, “riassunti” cronologicamente in 50 ore. Non è stato possibile fino ad ora acquisire i nominativi del “corpo docente” né del responsabile scientifico dell’evento segnalato dovendosi evidenziare la scarsa trasparenza che contrassegna l’invito all’iscrizione. È auspicio del Consiglio Direttivo che nessun medico-legale sia coinvolto: ove tanto fosse si porrebbe in certo contrasto non solo con i principi statutari di FAMLI, ma più in generale con quelli di correttezza sanciti dal nostro Codice Deontologico. Un simile contrasto implicherebbe per un’Associazione Federata o per un singolo iscritto di doverne trarre ovvie conclusioni.
Il Consiglio Direttivo di FAMLI quindi, nei limiti previsti dalle norme e dallo Statuto, intraprenderà qualsivoglia iniziativa rivolta alla tutela della Disciplina ed in questo senso si augura che si uniformino le Associazioni Federate ed i singoli soci delle stesse. Nel contempo anche il proliferare di iniziative anarchiche quale quella segnalata, indica evidentemente la ricorrenza di un perdurante vuoto formativo che necessita di essere governato. In questa prospettiva e nell’ambito del percorso triennale di questo Consiglio, si provvederà a porre in essere iniziative, centralizzate e di concerto con le singole Associazioni Federate, rivolte agli Specialisti che rimarchino anche a livello territoriale e periferico la centralità della Disciplina e la professionalità Medico-Legale. Il Consiglio Direttivo è certo che in questo percorso – come sempre nel passato – vi sarà la condivisione e la collaborazione di tutte le Istituzioni Medico-Legali.
Qui sotto trovate il documento – Lettera Presidenti FAMLI.
Rimane, naturalmente, aperto il problema dei Master universitari – ai quali fa aperto riferimento l’ormai cosiddetto “documento Campobasso” che è in realtà una nota del Direttivo SIMLA – che rappresenta, almeno per alcuni colleghi in determinate aree territoriali e per i giovani specialisti o specializzandi, una ferita ancora non completamente chiusa anche se il dibattito, in alcuni momenti aspro, che si è scatenato l’anno scorso ha dato luogo, comunque, a operative riflessioni nell’ambito di una discussione che risulta ancora aperta nella sede maggiormente competente ovvero quella del Consiglio dei Docenti Universitari MED43 (ovvero del Gruppo Scientifico Disciplinare che fa riferimento all’insegnamento della Medicina Legale)
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