Pasqua, Resurrezione.
Come nelle antiche primavere di un mondo primordiale, Cristo Uomo ridiventa Dio sconfiggendo la morte.
Noi medici legali conosciamo il freddo, la rigidità, l’odore della morte. Ma la pietra del sepolcro si rovescia inondando il mondo di luce.
Resurrezione e rinascita sono due lemmi fratelli.
Oggi il masso posto sulla soglia della tomba della medicina legale ha ancora spiragli di luce.
E allora risorgiamo.
Con la consapevolezza che la storia della medicina legale italiana, nella sua molteplicità d’azione nel campo del diritto tutto è unica nella storia della medicina mondiale. Francamente rido quando vedo invitati stranieri ai nostri convegni che forse non hanno la minima idea di quello che i grandi della nostra storia – Cazzaniga, Gerin, Puccini, Chiodi, Barni, Fiori e tanti altri – hanno fatto e scritto in termini di profondità di pensiero dell’azione medica nel campo del diritto.
Questo perché se noi riusciamo a far rotolare la pietra che potrebbe coprire la nostra tomba, non siamo solo raccoglitori di reperti e rilievi biologici ma interpreti di questi nella chiave del Diritto.
E allora risorgiamo.
Limitiamo questa triste corsa al rilievo bibliometrico che ci rende schiavi di pubblicazioni inutili. Rinunciamo alle camarille e ai desideri del piccolo potere locale e gruppettaro per diventare cosa unica come la medicina legale vera vuole. Diventiamo consapevoli del nostro ruolo nel servizio pubblico e nelle istituzioni assicurative sociali. Resistiamo alle lusinghe dei poteri di chi ci vuol forzare a dire e a scrivere quello che desidera. Alziamo le nostre voci. Parliamoci, confrontiamoci. Non importa se giovani e inesperti. Non importa se apparentemente piccoli e poco potenti. Ricordiamoci della libertà che Medicina e Diritto ci riconoscono.
Se così faremo, il bagliore che filtra dal nostro sepolcro si allargherà e ci abbaglierà con il suo splendore.
Buona Resurrezione e Buona Pasqua a tutti.
PS: venite a Catania che ne parliamo
