Abstract
Il 19 ottobre, con il patrocinio di SIMLA, presso l’Istituto di Medicina Legale di Milano, Via Mangiagalli 37, viene ufficialmente inaugurato a Milano il “MUSA: Museo universitario delle scienze antropologiche, mediche e forensi per i diritti umani”.
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Il Museo, nato dall’instancabile opera della Prof.ssa Cristina Cattaneo, Presidente GIAOF (Gruppo Italiano Antropologi Forensi) e membro del Consiglio Direttivo SIMLA, rappresenta davvero un’iniziativa unica nel panorama culturale e scientifico internazionale delle scienze forensi.
Ecco come ci viene presentata l’iniziativa dalla Prof.ssa Cattaneo.
“La MISSION del MUSA, è di diffondere il ruolo delle scienze mediche, antropologiche e forensi nella lotta alla violenza e nella tutela dei diritti umani. Protagoniste sono le discipline che si occupano di studiare il corpo in tutte le sue forme per ricostruire un passato, remoto o recente, attraverso l’esame del cadavere, dello scheletro e del vivente.
Il MUSA nasce dal Labanof, il Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense dell’Università Statale di Milano impegnato da 25 anni nella didattica e nella ricerca scientifica su tematiche forensi come l’identificazione, il sopralluogo, la criminalistica e il maltrattamento, e si erige sulla CAL – Collezione Antropologica del Labanof, costituita nel 2017 come collezione osteologica da UNIMI e poi riconosciuta da regione Lombardia nel 2018 come raccolta museale. È una delle collezioni scheletriche più grandi al mondo composta da quasi 10,000 scheletri principalmente di Milano e di Lombardia, di ogni epoca storica, e costituita grazie alla collaborazione con la Soprintendenza dei Beni Archeologici, la Regione Lombardia, il Comune di Milano, la Procura della Repubblica di Milano e ATS. Una parte della CAL consta di scheletri provenienti da necropoli antiche, l’altra da cimiteri moderni e da resti non reclamati, un patrimonio unico per creare nuovi metodi per stabilire l’identità, le malattie e le cause di morte violente su resti umani, sia per la storia che per la giustizia.
Il MUSA nasce nell’autunno 2022, con un primo polo espositivo, grazie al supporto di Fondazione Cariplo, Fondazione Isacchi Samaja e Terres des Hommes. È prevista la sua amplificazione in un più ampio centro studi entro il 2024, con l’integrazione anche di nuovi laboratori scientifici, di cui alcuni aperti al pubblico.
Allo stato attuale il MUSA è composto da sei sezioni dotate di pannelli, diorami, esposizioni, animazioni e video nonché QR code per gli approfondimenti a diversi livelli. Ha anche una piccola zona dedicata ai non vedenti (audioguida e modelli tattili) e una postazione computer su prenotazione per la consultazione guidata di casi giudiziari conclusi sia nazionali che internazionali, filmati, opinioni, podcast sugli argomenti.”
Introduzione
La prima stanza è caratterizzata da un’animazione introduttiva del museo e sei diorami a muro ciascuno dei quali illustra i passaggi dello studio dei resti umani, da come si presentano alla datazione, determinazione del sesso, dell’età, etnia, malattie e segni di violenza.
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Sezione Storico-archeologica
Questa sezione funge sia da deposito di una parte della CAL (di circa 1500 scheletri) che da area illustrativa dell’evoluzione di Milano su 2000 anni partendo dai suoi scheletri. La sezione è divisa in cinque piccoli corridoi: in ciascuno di questi vi è la “libreria scheletrica” dell’epoca, pannelli e un’animazione che raccontano come le scienze, insieme alle fonti storiche, possono aiutarci a ricostruire il passato e soprattutto ad avere maggiore consapevolezza di importanti tematiche sociali come la violenza e la discriminazione. In ciascuna sezione sono esibiti reperti dell’epoca. Le sezioni sono: romana, alto e basso medievale, moderna e contemporanea.
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Sezione Identità
Questa sezione tratta l’importante e misconosciuto tema del diritto all’identità dei morti. Con l’ausilio di pannelli, animazioni e interviste si ripercorrono il tema della perdita ambigua (di chi non sa se il proprio caro scomparso è vivo o morto), dell’identificazione scientifica di resti umani, delle statistiche e del problema dei cadaveri sconosciuti sul territorio nazionale e internazionale, dei disastri di massa (es. quello locale di Linate), con particolare attenzione ai morti non identificati delle migrazioni.
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Sezione Crime
Qui si trattano anche attraverso l’ausilio di plastici le tematiche della medicina legale, dell’antropologia forense e delle scienze forensi in generale nell’assistere la giustizia nei crimini mortali come l’omicidio (o l’uccisione di altri animali) e l’occultamento di cadavere, nei quattro scenari tipici: il sopralluogo, sia su cadavere che su resti occultati, l’autopsia, le indagini di laboratorio e il dibattimento. Verrà anche illustrato l’intervento delle forze dell’ordine e in particolare degli esperti della scientifica sulla scena del crimine e nei laboratori.
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Sezione Vivi
In questa sala quattro postazioni raccontano tramite animazioni e video l’importanza della medicina e delle scienze forensi nella tutela dei vivi, come nei casi di vittime di maltrattamento, violenza sessuale e tortura, sia su umani che su animali.
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Missione Melilli – Il Barcone
Il percorso si chiude con un angolo “immersivo” dedicato a uno dei maggiori eventi contemporanei simbolo di violazione dei diritti umani: il disastro del 18 aprile 2015 – il naufragio di un peschereccio al largo della Libia che fece 1000 vittime tra migranti adulti e adolescenti.
Guarda l’intervista della Prof.ssa Cristina Cattaneo – TG Rai Lombardia
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