Con la rubrica “Centro di gravità permanente” parliamo di medicina legale attraverso brani di musica leggera italiana.
Questa è la seconda parte dell’articolo dedicato a “Quando Nasce un amore” di Anna Oxa (1988).
Frequentare la scuola di specializzazione in Medicina Legale
“… Farò di te
La mia estensione
Farò di te
Il tempo della ragione
Farò di più
Farò tutte le cose che vuoi fare anche tu
Sì, tu …”
Finalmente siamo arrivati alla Specializzazione: ed è in questa fase che l’importanza dei Docenti assume un ruolo ancor più fondamentale.
La nostra Disciplina è amplissima, troppo grande perché un uomo solo ne conosca in modo approfondito tutti gli aspetti: fare degli altri una nostra estensione in questo contesto non è onorare il ruolo di Tutor, di docenti o di Direttori di Scuola, ma risponde alla pigrizia di non combattere contro la burocrazia per permettere agli Specializzandi di approfondire un particolare aspetto della materia – magari presso un’altra Scuola o un altro Ente, o alla presunzione di essere tuttologi.
No, cara Anna Oxa, non mi hai convinto! Fare degli altri la propria estensione non è passione per l’insegnamento e non è passione per la disciplina. È appiattimento, è perdita di un’occasione di crescita per tutti gli Istituti.
Certo il tempo della ragione è fondamentale: prima è necessario acquisire le conoscenze di base generali, altrimenti non c’è nulla da approfondire.
Ma sicuramente assecondare la curiosità e la voglia di affrontare sfide su terreni diversi, resta una delle più nobili declinazioni della docenza. Si, farò le cose che vuoi fare anche tu! Anche se dovesse significare accettare quel caso che ti eri ripromesso di non accettare mai più. Perché l’insegnamento non può che passare dai casi reali, dalle udienze, da quello che davvero accade fuori dal portone dell’Istituto.
Insegnare e imparare
“… Ti fa bene, ti piace questa voglia di dare
E ti senti capace, non ti vuoi più fermare
Come un fiume alla foce
Che si getta nel mare
Quando nasce un amore
Un amore …”
Ed è meraviglioso quando gli sforzi di chi fa del proprio meglio nell’insegnare si intrecciano con chi mette la stessa dedizione nell’imparare. Essere parte del percorso formativo di un giovane Collega che ha la stessa passione per la Medicina Legale e che comprende ed apprezza i tuoi sforzi è la forma di riconoscimento più alta che ci possa essere. Il resto conta poco. Il secondo grazie deve essere per tutti coloro che mi hanno permesso di godere, anche per un minuto, di questa sensazione.
Consigliami
“… È l'universo che si svela
Quante parole in una sola
Ooh, amore mio immenso e puro
Ci penso io
A farti avere un futuro
Amore che
Sta già chiedendo strada tutta per se …”
Ed infine arriva il titolo: Specialista in Medicina Legale. Ed un’ultima volta forse l’organo di formazione dovrebbe consigliare il percorso più idoneo, tra le molte possibilità lavorative presenti oggi, per fortuna, per ciascuno.
Un ultimo consiglio, di cui ovviamente ci si può disinteressare ma che può essere fondamentale.
“… Farò di te
La mia estensione
Farò di te
Il tempo della ragione
Farò di più
Farò le cose che vuoi fare anche tu
Sì, tu
Quando nasce
Quando nasce
Un amore …”.
Alla fine è davvero questione d’amore
In chiusura: davvero è una questione d’amore. Amore per il proprio lavoro, senso di responsabilità per il proprio ruolo, consapevolezza dell’importanza della formazione. Da entrambe le parti.
Per sopravvivere ad un momento di grande crisi dell’Università (quantomeno in termini di spazi, numero di personale e risorse economiche) creiamo reti, collaborazioni, apriamo le porte e consideriamoci davvero una grande famiglia – tanto, anche in famiglia, non è affatto detto che ci si stia per forza simpatici.