L’unica cosa positiva della pandemia, per molti di noi, è stata l’introduzione di una nuova modalità di presenziare alle operazioni peritali, sia in ambito penale che civile, in modalità cosiddetta “a distanza” attraverso i molteplici sistemi che il mercato ci offre per soddisfare a queste esigenze.
I vantaggi che ci ha offerto il web
Ci stiamo evitando faticose trasferte, soprattutto i Consulenti delle compagnie assicurative possono effettuare le loro prestazioni di assistenza in termini più che ragionevolmente vicini ai magri onorari e, addirittura, la nuova modalità di esecuzione risulta un metodo efficace per ridurre di gran lunga gli atteggiamenti aggressivi.
Come direbbe Pizzul: “Tutto molto bello”.
Sì, però…
Ma c’è un ma o per lo meno un però.
Abbiamo assistito in questi anni non so se ad una mancanza di evoluzione ma più che altro ad un’involuzione nell’uso delle modalità telematiche di comunicazione che spesso superano la barriera del rispetto, della buona educazione, della funzionalità tecnica che renderebbero necessario approntare un codice di comportamento per continuare degnamente su una strada utile e virtuosa ma che spesso tende a diventare impervia, ridicola – ciò solo per chi non partecipa alla riunione – e, in più occasioni, francamente irritante.
Un decalogo
Un po’ per ridere (ma solo un po’) vi propongo un decalogo – che sottopongo al Vostro giudizio e alla discussione e che, quanto meno, serva ad aprire un confronto per evitare l’espletamento delle attività peritali in una sorta di far west telematico.
Dunque cominciamo:
- Per questioni procedurali legati al rispetto del contraddittorio, i link per l’incontro telematico andrebbero inviati a tutti consulenti e ai legali preferibilmente via PEC in modo da ufficializzare la riunione pregando eventualmente i legali di trasmettere lo stesso ai propri CT che non compaiono nell’elenco dei destinatari. Come ci si collega se no. Con la metempsicosi?
- Sei sicuro di saper fare e gestire un collegamento. Sai come fare un past e copy del link che ti hanno inviato (lascio apposta in inglese faccio già spaventare qualcuno). Sai spegnere il microfono, la telecamera o accenderli entrambi in modo che magari non si senta la lavatrice, i latrati e i miagolii dei tuoi simpatici amici, lo spignattare della cucina o il frigno dei tuoi magnifici bambini. Non è possibile trascorrere minuti ad attendere Colleghi che comunicano a gesti o con l’alfabeto muto per far capire che uno deve schiacciare il pulsante in fondo a destra se vuol sentire o parlare. T’immagini poi quando c’è da condividere lo schermo per mostrare un documento o le risultanze di un’indagine di imaging: rocket science come dicono gli americani?
Se non sei capace o cominci a farti addestrare da figli e nipotini sull’uso del software oppure prendi la tua automobilina e vieni di persona alle operazioni peritali. - Non si dice di farsi vedere agghindati come alla Prima della Scala ma ho visto Consulenti (“ciao a tutti sono in vacanza” e vabbé) presentarsi a torso nudo con il terrore, peraltro, che si trovassero in una spiaggia di nudisti e che si alzassero dalla classica sedia da regista marinara mostrando le parti dove non batte mai il sole (salvo che per i nudisti, naturalmente). Dai un po’ di buona educazione. Le operazioni peritali sono cose serie.
- Alle CTU si presenzia, anche da remoto, davanti ad una scrivania. Non in auto, non al supermercato, non in aeroporto mentre sei appena sceso dalla scaletta. Non mentre passeggi in viale alberati o su barche da diporto che sfrecciano nel Mediterraneo. Che senso ha partecipare se non hai davanti gli atti e la documentazione medica o degli appunti che ti sei fatto. Sei hai da fare altro, non il “tuo ambulatorio” che equivale a farti gli affacci tuoi, cerca di concordare degli spostamenti di data e orari scusandoti con il Collega. Sempre ricordando che non è proprio un tuo diritto ma una cortesia dei CTU soprattutto quando sono presenti molti Consulenti come capita spesso nei casi riguardanti la responsabilità medica. A meno che tu faccia presente un legittimo impedimento – e allora i CTU dovrebbero adeguarsi e adeguarsi davvero. E se proprio non si può far niente, rassegnati. L’incarico lo prenderà qualcun altro. Ma non facciamo numeri da circo per seguire in ambienti improbabili e con modalità altrettanto improbabili delle operazioni peritali. Questo in ossequio ai tuoi doveri di professionista anche verso la parte che rappresenti.
- Se stai partecipando alle operazioni peritali, al di là di inderogabili necessità tra le quali quelle fisiologiche, delle quali poi dovrai scusarti con i Colleghi presenti, non staccare il video per farti gli affaracci tuoi. Quando si sarà finito potrai tornare alla tua vita normale, lavorando, cucinando o amoreggiando ma aspetta. Lo farai dopo.
- Sei sicuro di avere a disposizione un collegamento stabile per connetterti? Ma questo lo devi accertare prima. Le videocall di questo tipo non si fanno da altipiani sperduti o da picchi di montagne innevate. Se la tua casa ha le pareti spesse come il bunker di Hitler e hai un wifi che fa schifo, lascia perdere. Non si deve aver pietà di te per la tua inefficienza telematica. Non riesci a collegarti. Non risulti presente. Punto. La prossima volta ti organizzerai meglio. E sta a te spiegarlo ai tuoi committenti.
- Alcuni colleghi si sono attrezzati per partecipare a più di una consulenza contemporaneamente. E’ facile: la tecnologia ce lo consente ma ti prego: non farlo. A parte che non sei Pico della Mirandola ma abbi rispetto degli altri e del tuo incarico.
- Comprati, per favore, comprati, per favore, comprati, per favore un abbonamento ad un software che ti faccia durare il collegamento più di un’ora. Ma dai te li presto io i soldi. Sono disposto. Facciamo un piccolo mutuo. Non è possibile vedere ticchettare gli ultimi minuti della riunione come se fossero quelli di recupero di una partita di calcio e tu stai sotto di un goal con il CTU che dice se “cade la linea vi rimando il link”. Così quello che è imbranato non riesce più a collegarsi, con le mail che non arrivano, con quello che sentiva e che non ci sente più, che parlava e adesso non parla più. Piccolo prezzario: Zoom 12,49 al mese, Google Meet 5,75 al mese, Microsoft Teams 3,70 (capito 3,70 al mese). Io penso che ce la potete fare anche perché se no la vostra situazione economica è veramente seria e mi fate preoccupare. Comunque, almeno per quelli della mia città, provvedo io personalmente: bastano 370 € per fare 100 abbonamenti con Teams in cambio mi invitate a cena a casa (così non vi faccio spendere al ristorante). E’ vero che io sono uno con le mani bucate. Ma per favore.
- Non parlare, anzi, chiudi il microfono, quando parlano gli altri (me lo dico per primo. Su questo sono un veramente un disastro e chiedo già scusa). Se parli quando non ti tocca e lo voci si sovrappongono nessuno capirà il tuo pensiero e assumerai un atteggiamento intimidatorio nei confronti del collega che sta spiegando la sua posizione. E’ vero che quello che lui dice, magari, appare ridicolo e/o completamente assurdo, ma chiedi di poter replicare. Non credo che sia il caso di dire che c’è davvero un limite a tutto e che per difendere o attaccare è vietato raccontar frottole. Nessuno è libero di dir ciò che vuole sul piano scientifico. Ne va della credibilità tua e l’offesa che porti ai protagonisti del contenzioso non può e non deve essere perdonata.
- Non pretendere che il CTU diventi per te Francis Ford Coppola per farti vedere un esame obiettivo. Non è obbligatorio per fare il Consulente del Giudice essere un esperto cameraman. Se non ti fidi vieni a vederti la visita e partecipa ad essa. Francamente, anche se sarà una folle idea personale, mi domando come sia possibile non partecipare ad una CTU dove il periziando deve essere visitato. Ci potrebbe essere un cassetto anteriore di 3 cm al ginocchio oppure una completa assenza dello stesso che può essere solo certificato dal CTU, che magari non è proprio un grande semeiologo e tu gli devi credere perché non si ha la possibilità di contestare un reperto se non sei lì a vederlo. E un’altra domanda: scusa ma non venendo alla visita stai facendo bene il tuo lavoro?
Non prendiamoci e non prendiamo in giro
Qualcuno mi scuserà di questa tirata un po’ moralistica. Ma è non parcheggiando sui marciapiedi che si entra nell’Europa vera ed è altrettanto vero che i nordici sono noiosi ma non possiamo far somigliare degli incarichi giudiziari ad una piéce di Scarpetta o di Ionesco.
Quindi, per concludere, approfittiamo dell’indubbia comodità del mezzo elettronico ma non facciamo che questo diventi un veicolo per dimenticarsi delle responsabilità che sono anche quelle di esercitare la disciplina con la dignità e il decoro che si merita.
Nessuno si offenda ma ricordiamoci del famoso detto di Lincoln:
Non prendiamoci in giro e non prendiamo in giro gli altri (Giudici e committenti). Tanto, prima o poi, se ne accorgono. E, soprattutto, cerchiamo, di fare il nostro dovere di professionisti che è già difficile “in presenza”. Figuriamoci “da remoto”.