Abstract
Con questa sentenza, che vi proponiamo, la Cassazione determina quali son i limiti dell’inferiorità psicologica perché si concreti il reato di maltrattamenti in famiglia.
. . . .
La Cassazione Penale, Sezione VI, Presidente Mogini, Relatore Consigliere Paternò Raddusa, con la Sentenza 18/02/2021, N. 17359, affronta il tema del reato di maltrattamenti in famiglia.
La Corte d’Appello di Catanzaro, pur accogliendo il ricorso presentato in riforma della sentenza del Tribunale di Lamezia Terme, assolvendo l’imputato dalle ipotesi di violenza sessuale per l’insussistenza dei fatti, confermava la condanna per maltrattamenti aggravati e per lesioni ai danni della moglie dell’imputato e di altra vittima.
L’imputato ricorreva in Cassazione contestando l’emergenza di situazioni istruttorie utili a confermare le vessazioni della vittima e sulla prova dello stato di soggezione della medesima vittima dei maltrattamenti presupposto in fatto della configurabilità del reato di cui all’art. 572 c.p.
La Suprema Corte, in relazione a quest’ultima eccezione si esprimeva decidendo che lo stato di inferiorità̀ psicologica in cui precipita la persona offesa dal reato di maltrattamenti non deve necessariamente tradursi in una situazione di completo annichilimento, ma può concretizzarsi in uno stato di avvilimento generale e sopraffazione conseguente alle vessazioni tale da impedire alla vittima di vivere con dovuta serenità la quotidianità domestica. Non è dunque richiesta una totale soggezione della vittima all’autore del reato, in quanto la norma di cui all’art. 572 c.p., nel reprimere l’abituale attentato alla dignità e al decoro della persona, tutela la normale tollerabilitàdella convivenza.
Qui sotto potrai leggere e scaricare la Sentenza.
VUOI APPROFONDIRE QUESTO ARGOMENTO?
Vedi anche: Decreto 24-11-17 Linee Guida donne vittime di violenza sessuale