Abstract
Gli omicidi a Natale succedono solo nei gialli di Agatha Christie?
Qualche brivido natalizio da e per i medici legali italiani
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Per quanto per la maggior parte di noi le Festività rappresentino un momento di relax e divertimento, per alcuni il Natale può essere sinonimo di solitudine, pressioni economiche, riunioni familiari più indigeste del cenone, slatentizzazione di tensioni represse.
La sospensione della normalità nei giorni festivi può quindi detonare con conseguenze devastanti.
Di seguito ricordiamo alcuni dei crimini più agghiaccianti realmente accaduti sotto l’albero di Natale.
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Il massacro della famiglia Lawson
“Believed to have become suddenly insane, Charles Lawson, 42, who lived near Germanton in Stokes County, Christmas Day killed his wife, Fannie, 38, and six of his seven children and then committed suicide.” – Twin-City Sentinel, December 26, 1929.
Il 25 dicembre 1929 Charlie Lawson, proprietario di una fattoria in North Carolina (USA), uccide la moglie e 6 dei loro 7 figli a colpi di fucile per poi togliersi la vita nel bosco adiacente l’abitazione. I corpi saranno trovati disposti con le braccia incrociate e alcune pietre sotto la testa. I rumors sul movente affermano che vi fosse una relazione incestuosa tra Marie (17 anni) ed il padre e che la ragazza fosse incinta.
Nella grande tradizione della canzone folk delle “murder ballad” venne immediatamente confezionata una canzone relativa all’evento (“The Murder of the Lawson Family”) che qui ascoltiamo nella versione degli Stanley Brothers.
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L’omicidio della baby reginetta di bellezza JonBenét Ramsey
E’ la mattina del 26 dicembre 1996 quando John e Patsy Ramsey chiamano il 911 per denunciare la scomparsa della figlioletta JonBenét, 6 anni, famosa reginetta di bellezza, dalla loro casa in Boulder, Colorado (USA). I coniugi riferiscono di aver trovato un biglietto con una richiesta di riscatto per la liberazione della piccola. Alcune ore dopo, nel corso di ricerche congiunte con la Polizia, il corpo della bambina è ritrovato in cantina dal padre, il quale lo prende in braccio e lo porta al pian terreno, manomettendo irrimediabilmente la scena. La causa della morte sarà identificata dal coroner in esiti di trauma cranio-encefalico da mezzo contundente ed asfissia da strangolamento. Negli anni successivi le indagini seguiranno varie piste, tra cui quelle dei pedofili Gary Olivia e John Karr che si autoaccusano in epoche diverse dell’omicidio. L’ipotesi principale tuttavia rimane quella del delitto intra-familiare, compiuto dal fratellino Burke (9 anni), da sempre molto geloso della sorella. Il mistero è ancora irrisolto a distanza di 25 anni.
Qui sotto potete ascoltare la storia così come viene riportata nel podcast di Massimiliano Jattoni Dall’Asén “Dark Souls – Storie di Serial Killer”: Natale di Sangue. L’omicidio di JonBenét – Episodio 12 che potete anche trovare Spotify
Pistole al posto dei regali
La vigilia di Natale del 2007 i coniugi Andersen – Wayne (60 anni) e Judy (61 anni) – di Carnation, Washington (USA), hanno invitato a cena la famiglia. La figlia Michele (29 anni) ed il suo fidanzato Joseph McEnroe (29 anni) tuttavia non hanno intenzioni pacifiche e sterminano la famiglia a colpi d’arma da fuoco, uccidendo i genitori e la famiglia del fratello di Michele (Scott, 32 anni, Erica, 32 anni, ed i loro bambini Olivia e Nathan, di 5 e 3 anni) per questioni economiche di debiti reciproci non pagati. Per approfondire: LEGGI QUI.
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Il Babbo Natale con la pistola – La strage di Covina
Un uomo vestito da Santa Claus bussa alla porta di una casa di Covina, alla periferia di Los Angeles, California (USA), la sera della vigilia di Natale del 2008. In una mano porta un pacchetto, in cui si cela un lanciafiamme artigianale, nell’altra stringe una pistola semi-automatica. Quando una bimba di 8 anni gli apre, la ferisce al volto con un colpo di pistola, quindi spara indiscriminatamente sugli altri occupanti della casa, 25 persone tra cui la sua ex moglie ed i parenti di lei, ed infine dà fuoco alla casa. In totale le vittime saranno 9. L’omicida, Bruce Jeffrey Pardo, 45 anni, si suiciderà poco dopo il massacro con una delle sue pistole a casa del fratello. Tutta l’agghiacciante Soria e le immagini relative le potete vedere sul sito.
Omicidio o caduta accidentale? Il mistero del tavolino di vetro
Come riportato sul Forensic Science International (Sterzik V, Kneubuehl B, Rupp W, Bohnert M. Stab or throw? Biomechanical studies on the injuring potential of glass fragments. Forensic Sci Int. 2010 Jun 15;199(1-3):e1-4.), è stato necessario uno studio biomeccanico per dirimere il caso di una colluttazione conclusasi con esito fatale. Durante un litigio tra due uomini nel corso di una festa di Natale, uno dei due cadeva su un tavolino di vetro, sfondandolo e decedendo poco dopo. La causa della morte era identificata in una recisione dell’arteria succlavia. Il modello cinematico di ricostruzione della dinamica produsse, quale ipotesi più probabile, che la vittima fosse stata attinta dalla punta di un frammento di vetro, intenzionalmente infissa nel suo collo.
Il cadavere nascosto fra i regali di Natale
Durante le festività natalizie del 2011, a Jacksonville (Florida) la 67enne Michelle O’Dowd, ospita l’amica Patty White (41 anni), rimasta senza casa. Il gemello di Michelle, recatosi in visita, si accorge che, fra i pacchi dono posti sotto l’albero di Natale, è nascosto il corpo senza vita della sorella. Le indagini chiariranno poi che Patty aveva strangolato e percosso selvaggiamente l’amica, per poi darsi alla fuga con le sue carte di credito. Arrestata in South Carolina, Patty White è stata condannata a 45 anni di prigione.
Il regalo non gradito
Al momento del suo arresto, il 25 dicembre 2013, Melissa Young (37 anni) dichiara alla Polizia di Edimburgo di aver ucciso a coltellate (29 per la precisione) il proprio vicino di casa perché l’uomo avrebbe rifiutato il suo regalo di Natale, costituito da un paio di scarpe da ginnastica e da una copia del calendario del 2014. La donna, affetta da disturbi mentali che tuttavia non le hanno evitato una condanna a 20 anni di carcere, ha in seguito aggredito ferendo gravemente due ufficiali della Polizia penitenziaria durante la sua detenzione al carcere femminile di Stirling.
Vigilia di Natale in famiglia
Paradise Township, Pennsylvania (USA). Il trentaseienne Dustin Lee Klopp la sera della vigilia di Natale del 2014, al culmine di una lite, colpisce alla testa con un’ascia la moglie Stephanie Kilhefner (34 anni), quindi la finisce con una coltellata alla gola. Dopo aver tentato di pulire la scena dal sangue, porta i due figli (2 e 5 anni di età) dai propri genitori per il cenone, quindi telefona alla Polizia per confessare il delitto. L’omicida si impiccherà qualche tempo dopo in prigione.
Siamo ancora sicuri che a Natale siamo tutti più buoni?
La risposta evidentemente è no, come documentato in un recente Studio sui fattori estrinseci che influenzano i multiple victim shootings (Ruderman e Cohn, 2020 – LEGGI QUI ) – nel quale si afferma che il Natale ha un effetto statisticamente significativo sulla frequenza degli omicidi, che il 25 dicembre raddoppia rispetto agli altri giorni dell’anno – come peraltro era già anticipato da un lavoro del 2003 (Cohn e Rotton, Journal of Criminal Justice), in cui era evidenziata una maggior incidenza dei crimini violenti durante le festività più importanti.
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