Abstract
A dieci anni dall’avvio del progetto, l’ISTAT ha presentato l’ottava edizione del Rapporto sul Benessere equo e sostenibile (BES). I dati che provengono dal rapporto che vi presentiamo dipingono l’attuale situazione dello stato di salute del Paese e diventano, certamente, peggiori a causa della pandemia Covid19.
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Benessere equo e sostenibile in Italia 2020 (BES 2020) è il titolo di una ricerca ISTAT che è alla sua decima edizione e che cerca di presentare tutti gli aspetti statisticamente rilevanti che interessano la salute degli italiani non solo in relazione alle prestazioni sanitarie e ai suoi indicatori principali (speranza di vita, mortalità evitabile, malati cronici ect.) ma si dispone a fornire una gran massa di rilievi su altre indispensabili condizioni che misurano il benessere degli italiani quali la situazione economica, l’istruzione, l’ambiente, l’innovazione e la ricerca e la qualità dei servizi.
Ecco come lo presenta il Presidente dell’ISTAT Gian Carlo Biangiardo.
Ricorre quest’anno il decennale del progetto BES: un’iniziativa che non solo ha costantemente garantito un attento e qualificato monitoraggio delle condizioni di benessere dei cittadini, delle relative determinanti e delle tendenze, ma ha anche conquistato progressivamente, per questi temi, un posto al tavolo più̀ alto delle scelte politiche. La fase storica in cui cade questa ricorrenza ci consegna profonde trasformazioni, legate al diffondersi della pandemia da COVID-19, e non vi è dubbio che l’eccezionalità̀ del momento, cui nessuno era preparato, ha fatto emergere nuovi bisogni e ha acuito antiche e nuove disuguaglianze. In occasione di questo Rapporto BES, l’improvviso cambiamento del contesto ha reso necessario un lavoro di arricchimento del quadro concettuale entro cui ci si è mossi nelle fasi di raccolta e di trattamento dei dati statistici. In particolare, si è intervenuti tanto sulle fonti, con nuovi quesiti nelle indagini che forniscono il materiale a supporto degli indicatori, quanto sulla tempestività̀ degli aggiornamenti, con la scelta di misure più̀ sensibili al cambiamento nel breve periodo.
L’interazione tra i nostri ricercatori e gli esperti di settore ci ha anche portato ad aggiungere alcuni indicatori al framework tradizionale e a sostituirne altri. Dei 152 indicatori che compongono il nuovo set, ben 33 rappresentano una novità̀ e integrano otto dei dodici domini del BES. Tale revisione è stata realizzata con particolare attenzione e coerenza rispetto alle linee fondamentali del programma #NextGenerationEU.
In questa nuova edizione del Rapporto, si è dato corso all’arricchimento del panorama informativo sui temi che più̀ di altri hanno impatto oggi sul benessere dei cittadini: la salute e i servizi sanitari, le risorse digitali, il cambiamento climatico e il capitale umano, quest’ultimo sia in termini di formazione che di potenziale produttivo. Le valorizzazioni e gli approfondimenti tematici sono stati costruiti in modo da offrire riferimenti oggettivi per orientare l’azione di policy con la quale l’Europa intende attuare la propria visione strategica per l’inclusione e la crescita.
A dieci anni dall’avvio del progetto, gli indicatori proposti mostrano chiaramente come i cambiamenti nel profilo del benessere in Italia siano stati molti: tanto nella direzione del progresso, quanto nella persistenza di aree di criticità̀, anche profonde.
Per effetto dei tagli continui lungo tutto il decennio, il nostro sistema sanitario è arrivato a disporre di meno posti letto, di medici di età̀ mediamente più̀ elevata, per il blocco del turnover, con l’effetto complessivo di una maggiore disuguaglianza nell’accesso alle cure. I bambini iscritti al nido e i giovani che si laureano sono ancora troppo pochi, e il divario con l’Europa sull’istruzione continua ad allargarsi.
La distanza dagli altri partner europei non diminuisce nemmeno per gli investimenti in ricerca e sviluppo, che restano troppo bassi, né, malgrado i progressi, per l’incidenza di lavoratori della conoscenza. Nel contempo si è accresciuto il numero di ragazzi che non studiano, non lavorano e non sono inseriti in programmi di formazione professionale.
La qualità̀ del lavoro in Italia resta critica, e l’incidenza della povertà̀ assoluta, che per sette anni si era mantenuta su livelli doppi rispetto ai valori del 2009, solo nel 2019 mostra, per la prima volta, una leggera flessione, per poi aumentare nuovamente nel 2020.
Quanto alla digitalizzazione, l’uso di internet è cresciuto, ma permane lo svantaggio del Mezzogiorno, delle donne e dei più anziani.
Gli investimenti per la tutela e la valorizzazione di beni e attività̀ culturali, già̀ storicamente inadeguati, sono in diminuzione.
Sul fronte dell’ambiente, molti sono i segnali di allarme: crescono infatti le criticità̀ sulle risorse idriche, resta allarmante la qualità̀ dell’aria, avanza il consumo di suolo e l’abusivismo edilizio torna a livelli preoccupanti nel Mezzogiorno.
La pandemia ha rappresentato una frenata, o addirittura un arretramento, in più̀ di un settore. Gli indicatori del BES hanno registrato impatti particolarmente violenti su alcuni progressi raggiunti in dieci anni sul fronte della salute, annullati in un solo anno. L’emergenza sanitaria ha avuto conseguenze pesanti su un mercato del lavoro già̀ poco dinamico e segmentato e ha imposto una battuta di arresto nella partecipazione culturale.
In questo contesto, aumentano comprensibilmente i timori dei cittadini per la propria situazione futura e resta bassa la quota di persone molto soddisfatte per la vita.
Dal lato delle buone notizie, dopo anni di declino, l’interesse dei cittadini per i temi civici e politici ha mostrato segnali di ripresa e la loro sensibilità̀ per i cambiamenti climatici continua ad aumentare. La presenza delle donne nei luoghi decisionali ha fatto passi in avanti, sebbene lentamente. La criminalità̀ è andata progressivamente riducendosi. Alcuni indicatori ambientali, come quelli che monitorano la gestione dei rifiuti, hanno mostrato un andamento favorevole.
Questo Rapporto presenta, quindi, un quadro complesso ricco e al tempo stesso contraddittorio. Mostra un Paese in grandi difficoltà, che tuttavia mantiene in vita riserve di speranza. L’impegno delle istituzioni e le risorse straordinarie rese disponibili dal programma #NextGenerationEU rappresentano una occasione senza precedenti per intervenire in modo sostanziale, e non puramente emergenziale, per la guarigione e la ripresa. In tal senso, il BES si propone di offrire, oggi più̀ che mai, uno strumento mirato, sensibile e affidabile, per accompagnare e indirizzare le decisioni e per la valutazione dei risultati delle politiche che ne deriveranno.
Un documento senz’altro da meditare che vi forniamo qui sotto:
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