Abstract
Simla Pills: articoli, approfondimenti e interviste in tema di medicina legale selezionati per voi dalla redazione.
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COVID: ENTRO FINE ANNO IL NUOVO PIANO PANDEMICO
Il piano è in scadenza e la nuova versione si concentrerà sui virus influenzali e respiratori. Ne ha scritto Repubblica, facendo riferimento alle parole del ministro della Salute, Orazio Schillaci. Un tema che diventa centrale anche in seguito ai numeri rilevati nelle ultime settimane in termini di Covid. La Cabina di regia di ministero e Istituto superiore di sanità ha registrato 30mila casi, cioè il 44% in più della scorsa settimana. Decessi con una crescita statisticamente inferiore, passati da 94 a 99. L’epidemiologo dell’Università di Milano, Carlo La Vecchia, stima come probabile che si arrivi al massimo a 10 mila casi al giorno. Da sottolineare che la malattia al momento si manifesta nella stragrande maggioranza dei casi in modo blando. Temi che comunque si rifletteranno inevitabilmente anche sui modelli organizzativi e finanziari per gestire il flusso di questa nuova ondata. Una prospettiva che coinvolge, a vario titolo, tutte le specializzazioni della medicina (leggi qui).
“LISTE D’ATTESA, COLPA DELLE CAUSE AI MEDICI”
Su Il Giornale, intervista al magistrato Adelchi d’Ippolito, presidente della Commissione sulla medicina difensiva, che evidenzia: “La medicina difensiva ha come ricaduta quella di esporre il paziente a esami spesso costosi, spesso invasivi e altrettanto spesso inutili. Con un pesante onere per le casse del Sistema sanitario e con un aggravio significativo anche per le liste di attesa, che aumentano esponenzialmente”. La Commissione, aggiunge il presidente,“in questi primi mesi sta procedendo a una serie di audizioni presso il ministero della Giustizia di tutti i soggetti interessati da queste problematiche: medici, associazioni dei pazienti, assicurazioni e avvocati” (leggi qui).
11 SETTEMBRE: CONTINUANO LE IDENTIFICAZIONI
Due nuove vittime, un uomo e una donna, identificate: l’ufficio del sindaco di NY non ha reso noti i nomi su richiesta delle famiglie. L’identificazione è stata possibile attraverso il test del Dna sui resti recuperati nel 2001, per l’uomo, mentre per la donna grazie allo stesso tipo di esami su resti recuperati nel 2001, 2006 e 2013. Le metodiche utilizzate per arrivare a questo risultato oltre due decenni dopo l’attentato “includono la tecnologia di sequenziamento di nuova generazione”, già utilizzata dalle forze armate statunitensi per identificare i resti dei militari americani scomparsi. Ancora il 40% delle vittime, circa 1.000 persone, risultano senza nome (leggi qui).
COME FA IL LUMINOL A “VEDERE LE TRACCE DI SANGUE SULLA SCENA DEL CRIMINE?
Inventato nel 1928 da un chimico tedesco, è oggi utilizzato dalla polizia scientifica per rilevare le tracce di sangue sulla scena del crimine. Se ne parla su Focus che ripercorre la storia dell’inventore delle proprietà della sostanza bioluminescente, H.O. Albrecht, che fu il primo ad accostare il sangue (o meglio, l’ematina in esso contenuta) al “luminolo”, innescando la specifica reazione chimica. Il luminol è in grado di scoprire macchie ematiche persino su un pavimento lavato apposta per eliminarle: agisce, infatti, anche con una diluizione di 1:100.000 – cioè una parte di sangue in 100.000 parti di acqua – (leggi qui).
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Leggi anche: SIMLA Pills n. 20