Abstract
L’American Academy of Forensic Science (AAFS) ha istituito da qualche tempo l’American Standard Board (ASB), un’organizzazione che sta sviluppando una serie di documenti destinati ad entrare in un registro nazionale relativo agli standard applicativi operativi nell’ambito delle scienze forensi. Si tratta di un modello da seguire? Una domanda per la Società Scientifica e per i gruppi a lei affiliati.
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Ecco come viene descritta sinteticamente l’attività dell’ASB nella porzione del sito dell’AAFS a lei dedicato (https://www.asbstandardsboard.org):
“L’AAFS ha istituito un’organizzazione dedicata allo sviluppo di operatività standard nell’ambito delle scienze forensi, l’Academy Standards Board (ASB). Questa organizzazione lavorerà a stretto contatto con il Forensic Science Standards Board e i suoi sottocomitati, che sono dedicati alla creazione di un registro nazionale degli standard applicativi nell’ambito delle scienze forensi. Nel primo quarto del 21 ° secolo, assisteremo alla diffusa promulgazione, adozione e applicazione di standard riconosciuti e, probabilmente, anche alla vera regolamentazione della nostra attività professionale. Ad oggi negli Stati Uniti, lo sviluppo di standard nelle scienze forensi è culminato nello sforzo attualmente in corso da parte del National Institute of Standards and Technology (NIST) Organization of Scientific Area Committees for Forensic Science (OSAC), che ha iniziato la sua attività nel 2014. Il NIST ha assicurato il significativo coinvolgimento della comunità scientifica forense in questo processo”.
Ci pare interessante proporre quali siano i fini che vengono indicati dai colleghi statunitensi per proporre “standard” operativi e “best practice”:
“[…] Gli standard e le best practice creano un ambiente professionale che consente alle organizzazioni e ai singoli professionisti di creare sistemi, politiche e procedure di qualità mantenendo l’autonomia da gruppi di interesse presenti nel campo. Gli standard garantiscono caratteristiche desiderabili di servizi e procedure tecniche legati alle qualità, all’affidabilità, all’efficienza e alla coerenza operativa tra i professionisti. In genere gli standard vengono creati tramite sistemi di accreditamento e certificazione, in cui esaminatori e revisori indipendenti verificano le prestazioni, le politiche e le procedure sia dei laboratori che dei fornitori di servizi”.
È evidente che si tratta di uno sforzo di grande rilevanza che cerca di uniformare i comportamenti ma anche di fornire i corretti livelli di accreditamento per professionisti e strutture che operano nel campo delle scienze forensi naturalmente in un sistema completamente diverso da quello in cui si opera in Italia ma con una modalità procedurale che potrebbe o, dovrebbe, essere di stimolo per la comunità scientifica nazionale.
Nel sito si trova un documento esplicativo di come l’ABS funziona e quali sono i suoi scopi (DOWNLOAD DOCUMENTO IN PDF).
Da questo si apprende che l’ASB è stato formato nel 2015 e che ha già pubblicato 42 tra standard / best practice più 4 report tecnici. In più altri 45 altri documenti sono stati già immessi nella fase procedurale del “commento pubblico”.
I documenti pubblicati che riguardano l’antropologia, l’analisi delle tracce ematiche, l’identificazione delle vittime nei mass disaster, DNA, la tossicologia ect. si trovano sul web al seguente indirizzo web http://www.asbstandardsboard.org/published-documents/. È chiaro che si tratta di uno sforzo enorme che forse dovrebbe essere intrapreso anche a livello sovranazionale europeo ma sul quale l’intera comunità scientifica nell’ambito delle scienze forensi dovrebbe confrontarsi per vagliarne l’applicabilità e, magari, proporne l’inizio.
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