Abstract
Segnaliamo un interessante articolo di Andrea Tigrino dell’Università di Trento che commenta una recente decisione della Corte Costituzionale Federale di Germania (Bundesverfassungsgericht), che imposta la sua visione del diritto al suicido assistito condannando però qualsiasi agevolazione del suicido stesso in forma commerciale.
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La Rivista Archivio Penale ha pubblicato nel suo fascicolo 3 del Settembre Dicembre 2020, un interessante articolo a firma di Andrea Tigrino dell’Università di Trento dal titolo “Il Bundesverfassungsgericht in tema di aiuto al suicidio prestato in forma commerciale. Verso un approccio realmente liberale al fine vita?“
Ecco l’abstract della pubblicazione:
Con sentenza del 26 febbraio 2020, il Bundesverfassungsgericht ha dichiarato l’illegittimità costituzionale del § 217 StGB in materia di agevolazione al suicidio prestata in forma commerciale. La pronuncia, successiva all’ordinanza e alla sentenza rese della Corte costituzionale in occasione dell’ormai noto procedimento a carico di Marco Cappato, manifesta rispetto ad esse un approccio radicalmente differente al tema del fine vita, distinguendosi per la rigorosa adesione ad un pensiero coerentemente liberale: la suprema rilevanza accordata ai valori della dignità dell’autodeterminazione personale, fonti di un vero e proprio “diritto al suicidio” (non ancora espressamente affermato dalla Consulta), impedisce di subordinare la liceità di condotte di cooperazione a particolari requisiti clinici del richiedente, suggerendo al legislatore di focalizzare piuttosto l’attenzione sulla prova di una volontà seria e persistente a morire qualora intendesse nuovamente intervenire in materia. Ulteriori considerazioni, derivanti dal carattere fondamentalmente personale delle modalità predilette per accomiatarsi dalla vita e dall’impossibilità di soddisfare le richieste di una morte rapida e indolore attraverso una mera implementazione della rete di cure palliative, stimolano ad una più ampia apertura nei confronti di trattamenti di eutanasia attiva diretta, eventualità espressamente prospettata dai giudici italiani già in occasione dell’ordinanza n. 207 del 2018.
Qui sotto potete scaricare l’intero articolo.
Una visione che, quindi, si contrappone a quella recente della nostra Corte Costituzionale e che certamente può essere utile per stimolare un dibattito non solo tra i Giuristi ma anche nell’ambito medico-legale dove i temi bioetici rimangono sempre in primo piano.
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