Abstract – Presentate le nuove tabelle per la liquidazione del danno non patrimoniale da parte del Tribunale di Roma. Il Presidente della XIII Sezione Civile del Tribunale capitolino Dott. Cisterna in un suo articolo in merito alla loro uscita, mette in luce la mancanza di un consenso da parte della medicina legale italiana sui diversi valori tabellari in ambito di valutazione del danno biologico. Ciò non consentirebbe la redazione di una tabella unica nazionale di liquidazione del danno. In realtà, lo diciamo al Dott. Cisterna, ci siamo lavorando e i possibili risultati sono vicini.
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Le nuove tabelle romane
Nonostante una recente sentenza di Cassazione (Cass. Civ. sez. III, 3 ottobre 2023, n. 27901) indichi le tabelle di Milano) ribadisca una sorta di primato delle tabelle milanesi di liquidazione del danno non patrimoniale rispetto a quelle romane, il Tribunale della Città Eterna, ne ripropone una versione aggiornata che vi presentiamo.
Non penso che servano ulteriori commenti se non indicare che, comunque, le Tabelle di Roma contengano, ad oggi, un elemento in più che risulta assente in quelle meneghine rappresentato dalla metodologia liquidativa relativa al cosiddetto danno riflesso che riguarda quello subito dai familiari di soggetti con gravi menomazioni.
Qui sotto, potete leggere e scaricare il corposo documento composto dalla relazione introduttiva e dalle diverse tabelle di riferimento emessi dal Tribunale di Roma.
Qui sotto potete leggere e scaricare il documento
L’articolo del Presidente Cisterna
Le tabelle del Tribunale di Roma sono state accompagnate nella loro presentazione da un articolo del Dott. Alberto Cisterna, Presidente della XIII Sezione del Tribunale di Roma, pubblicato on line da Ntplusdiritto.ilsole24ore.com, che, purtroppo non è disponibile in forma libera.
In questo interessantissimo contributo il Dott. Cisterna parla, e molto, delle nostre tabelle di valutazione del danno, inquadrandole in modo magistrale nel contesto legislativo e giurisprudenziale, tracciandone la parabola e indicando come pietra miliare della vicenda del danno patrimoniale la data del Congresso Simla 2001 quando avvenne il passaggio definitivo al primato della componente dinamica su quella statica del danno biologico, che sarà poi ripreso dal Codice delle Assicurazioni.
Il Dott. Cisterna sottolinea però che l’impossibilità della redazione di una tabella unica nazionale per la liquidazione del danno biologico è strettamente connessa con:
“le discrepanze sensibili e, in taluni casi, notevoli (che la più accreditata dottrina non ha mancato di evidenziare) nella classificazione delle lesioni più gravi nell’alveo della medicina legale e, a seconda dei barème di riferimento, non esiste un allineamento tra le valutazioni operate dalla SIMLA, dal testo di Bargagni, da quello di Bernardi, Luvoni, Mangili per non parlare dei canoni di valutazione di cui ai «Barème indicatif des incapacités en droit commun» francese apparso per la prima volta sul n. 25 de «Le Concours Médical» nel 1982 (sul punto da ultimo cfr. Del Sordo – Genovese Umberto, Mastroroberto, «Barèmes medico-legali, Milano, 2023)”.
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Proprio questo elemento secondo il Presidente Cisterna rappresenta il vulnus che non consente l’abbandono delle tabelle pretorie.
Conclude il Presidente Cisterna:
“La ripartizione per legge del danno totale in cento frazioni, necessariamente uguali l’una rispetto all’altra, in modo tale che a ciascun punto corrisponda una omogenea entità di pregiudizio rispetto alla integrità fisico-psichica, impone la necessità di formulare la tabella dei baréme medico legali sulla base delle indicazioni di legge e non della citata elaborazione della scienza medico legale che ha condotto alla costruzione di una tabella in cui ciascun punto di invalidità non è necessariamente uguale agli altri come lesività. Invero il sistema legale di valutazione del danno postula che siano contemporaneamente in vigore i due pilastri della valutazione da compiere, la valutazione del danno ed il valore del punto non potendo farsi applicazione di uno senza la vigenza dell’altro”.
È un peccato il non poter presentare l’articolo in forma completa ma questa breve sintesi del pensiero del Dott. Cisterna può essere un importante spunto di riflessione anche per noi.
Innanzitutto occorre precisare che alcune delle tabelle citate dal Dott. Cisterna non dovrebbero più essere utilizzate per la loro vetustà (Luvoni e Bargagna). Altrettanto inutilizzabili dovrebbero essere quelle francesi in quanto non tarate sul concetto di danno biologico “prodotto giuridico” esclusivo del nostro Paese.
Ad oggi i testi utilizzati sono due: la Guida alla valutazione medico legale dell’invalidità permanente di Ronchi, Mastroroberto e Genovese del 2015 e Le linee guida per la valutazione medico-legale del danno alla persona in ambito civilistico della SIMLA del 2016.
Al di là delle differenza di presentazione dei diversi quadri menomativi (si sta parlando di due approcci completamente diversi) le discrepanze tra i diversi valori tabellari sussistono certamente ma sono certamente inferiori a quelli delle tabelle di liquidazione del danno romane e milanesi.
L’insistere su queste discrepanze che viene ribadito più volte da alcuni giuristi, il Dott. Rossetti per primo, pare frutto, almeno al sottoscritto, dal progressivo impoverimento del dialogo dialogo tra giuristi e medici-legali che hanno relegato la medicina legale in posizione ancillare rispetto a decisioni della giurisprudenza sempre più invasiva sul nostro terreno in modo tale che quest’ultima è intervenuta, spesso “a gamba tesa” su terreni a lei sconosciuti con risultati piuttosto impropri rispetto alla realtà clinica di competenza medico-legale.
Ora attribuire all’una o all’altra parte particolari colpe di questa situazione intricata non è certo lo scopo di queste poche righe. Inviterei soltanto i giuristi più qualificati sul tema – non certo il Dott. Cisterna che nel suo articolo pone semplicemente un problema – ad una maggiore umiltà ed un maggiore ascolto delle problematiche sollevate dalla medicina-legale. In mancanza di questo sforzo, il viaggio su piani diversi in cui, i detti dei giuristi appaiono sempre quelli più corretti delle nostre rimostranze. D’altronde un bias autoritario o, per essere più morbidi, di autorevolezza esiste, esiste eccome nei rapporti tra autorità giudiziaria e medicina legale come altrettanto sussiste con l’avvocatura. È certo che noi poveri ausiliari del Giudice, ascoltiamo e molto i giuristi. Non pare che lo stesso facciano loro rischiando un’autoreferenzialità che a noi pare a volte insopportabile.
La consensus conference Simla
Ma, attenzione, e qui si vuol giungere, alla conclusione, la questione della disparità tra i diversi ambiti valutativi medico-legali del danno biologico sta per trovare una soluzione.
Salvo incidenti di percorso, la Simla, entro il 2024 porterà a termine i lavori della consensus conference per la redazione delle tabelle relative alle macropermanenti (vedi) che rappresenta un percorso scientifico ed innovativo dal quale dovrebbe scaturire un prodotto definitivo perché elaborato in modo del tutto scientifico e con il coinvolgimento di tutta la medicina legale italiana.
Se tale percorso verrà portato a termine con un possibile e direi doveroso inserimento del lavoro all’interno delle buone pratiche cliniche del Sistema nazionale linee guida dell’Istituto Superiore di Sanità, non si vede come il Legislatore non possa tenerne conto.
Invitiamo, quindi, tutti i “giuristi di buona volontà”, quali certamente il Presidente Cisterna, a collaborare con noi perché tutte le componenti legate al mondo del risarcimento del danno, portino a termine questo importante lavoro che contribuirà a razionalizzare definitivamente il quadro valutativo medico-legale del danno biologico con tutte le conseguenze positive anche per una unificazione delle procedure liquidative ad esso legate.
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Leggi anche: SIMLA: consensus conference sulle macropermanenti