Abstract
La Dott.ssa Gabriella Ceretti (Presidente SIOF – Società Italiana Odontoiatria Forense) interviene, dopo l’intervento del Presidente Simla Prof. Introna, sulla tematica dell’associazione tra specialista in medicina legale e odontoiatria, nell’ambito dei casi riguardanti la sussistenza e la valutazione di casi di responsabilità professionale.
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Come da invito del Presidente SIMLA Prof. Francesco Introna che era intervenuto in merito ad una lettera pubblicata su Odontoiatria33 circa l’assoluta necessità di istituire una scuola di specializzazione in odontoiatria Forense (vedi), la Dott.ssa Gabriella Ceretti, Presidente della SIOF, ci ha inviato alcune sue riflessioni sul tema che potrete leggere nelle righe che seguono.
“È fuori discussione che l’odontoiatra necessiti di una specifica formazione per poter correttamente valutare i profili di responsabilità. Infatti a tal fine già esiste sul nostro territorio una notevole offerta formativa con percorsi dedicati.
Ciò detto, come odontoiatra assolutamente mi discosto dal tono aggressivo della lettera del Collega, in più punti peraltro farraginoso e poco comprensibile ma chiaramente e ingiustificatamente offensivo per la Medicina Legale. Nel momento in cui oltre al Codice Deontologico esiste una Legge che prevede la necessità di associare nella Consulenza Tecnica d’Ufficio il medico legale e lo specialista di branca, argomentazioni come quelle che compaiono nella lettera pubblicata da Odontoiatria 33 sono immotivate e insostenibili.
Aggiungo un’ultima riflessione.
L’equilibrio valutativo e la ragionevolezza, che rappresentano alcuni fra gli apporti più importanti del medico legale nella valutazione congiunta della responsabilità (e i toni dell’articolo sono dimostrativi di quanto possano essere importanti per modulare la dialettica di alcuni odontoiatri) sono fondamentali non solo in ambito di Accertamento Tecnico Preventivo o in sede giudiziale ma, a mio parere, anche in quella fase iniziale di valutazione sulla quale si basa la Consulenza Tecnica di Parte. È questo infatti il primum movens del contenzioso ed il presupposto sul quale il patrocinatore legale baserà la richiesta risarcitoria e, di conseguenza, il paziente le sue aspettative e la disponibilità a conciliare.
E quindi proprio al fine di evitare cause velleitarie o richieste risarcitorie insostenibili – come quelle che, purtroppo, non raramente si vedono in ambito odontoiatrico e che alla fine ricadono sulle spalle del ricorrente – più che ipotizzare ultronei percorsi specialistici odontoiatrici, ritengo che sarebbe al contrario opportuno prevedere l’obbligatorietà della valutazione congiunta dello specialista di branca e del medico legale fin dal momento in cui si inizia a delineare la richiesta risarcitoria.
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