Abstract
Nel dibattito sul DM 109 interviene il Segretario Simla Dott. Lucio Di Mauro che invita a combattere l’auto-referenzialità medico-legale confrontandosi con idee nuove per la disciplina.
. . . .
Comprendo benissimo le perplessità, e molto altro, dei Colleghi che generano in particolare gli allegati al DM 109 sugli Albi dei CTU; tuttavia, mi piacerebbe se riflettessimo sulla “storia della medicina legale”, in particolare su come si è evoluta, al fine di bene comprendere come le istituzioni, le pratiche, le persone, le professioni e i sistemi sociali abbiano, ineluttabilmente, influenzato e plasmato la nostra disciplina nel corso dell’ultimo secolo.
Fatta questa, necessaria, premessa desidero cogliere l’importanza di un passaggio del pezzo a firma del Vicepresidente SIMLA, Dott. Marozzi, nell’ambito di cui trattasi: “… a ognuno il proprio ruolo: al Legislatore spetta la scrittura e la promulgazione della norma; la Medicina Legale non può che occuparsi di scienza”.
Medicina Legale moderna e auto-referenzialità
Da tanto Vi invito a considerare se la medicina legale “moderna” deve trincerarsi nel pericoloso ruolo autoreferenziale “noi soli e nessun’altro”, o diversamente deve intelligentemente interagire con i cambiamenti dell’evoluzione della storia della medicina in generale e in particolare della nostra specializzazione e imporsi come elemento guida di tutti gli ambiti specialistici e ultra-specialistici attinenti alla disciplina.
Ritengo che l’essenza culturale della medicina legale abbia tutta la sostanza per interpretare una macchina capace di produrre energia intellettuale-formativa, tale da diventare l’unico bacino culturale ove tutti i neonati CTU possano (rectius, devono) fare ricorso e riferimento.
La medicina-legale al comando di una locomotiva innovativa
So che può diventare un ragionamento fortemente criticabile da coloro che sbandierano il più “popolare” verbo dell’unicità del ruolo medico legale, ma insisto nel domandarmi e domandarVi: abbiamo ancora voglia e determinazione per rilanciare e fortificare, in questo difficile momento, la cultura medico legale nell’interesse del cittadino, onde poter continuare a intervenire con peculiare pertinenza culturale ogni qual volta si intrecciano gli interessi fra la biologia e il diritto?
Io ritengo di si!
Nessuno potrà farci scomparire, nessuno potrà essere in grado di mettere in pericolo la cultura medico legale, soprattutto se limitassimo quell’atteggiamento miope in favore di una visione decisamente più lungimirante.
L’alternativa e piangersi addosso o sognare di riprendere e correggere il legislatore ogni qualvolta dovessimo ritenere che abbia errato.
Rimbocchiamoci le maniche e tutti insieme nel desiderio di sentire il battito delle ali della pace nel nostro, tutt’altro che facile, mondo, prendiamo il comando della locomotiva e andiamo avanti come un treno lungo di vagoni!
VUOI RIMANERE AGGIORNATO?
Leggi anche: Gli allegati al DM 109 sugli albi dei CTU: qui è notte fonda