Abstract
Articoli, approfondimenti e interviste in tema di medicina legale selezionati per voi dalla redazione.
AUTOPSIA VIRTUALE: ECCO PERCHÉ NON POTRÀ MAI SOSTITUIRE L’INDAGINE NECROSETTORIA
La scorsa settimana i radiologi italiani si sono dati appuntamento ad Agrigento, per confrontarsi su una materia attualissima: Virtopsy, l’autopsia virtuale che all’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento viene eseguita dal 2017, fornendo un contributo importante nello stabilire, soprattutto nei casi di morte violenta, le cause del decesso (leggi qui). Sul punto si era già espressa, diversi anni fa, la SIMLA sottolineando che la virtopsia può essere di grande importanza per determinare la causa di morte, laddove l’esame autoptico non venga effettuato, ma che opera procedendo all’esame esterno del cadavere, per motivi economici, di pietà o anche in caso di stragi di massa, terremoti, tsunami etc. La virtopsia, in questo senso, non si propone di sostituire l’indagine necrosettoria, bensì deve essere considerata una tecnica mininvasiva, complementare e ausiliaria all’indagine forense, rappresentando un potenziamento e miglioramento della qualità dell’abituale attività necroscopica medico-legale, quando eseguita prima dell’indagine forense può indirizzare e guidare l’esame, consentendo un’autopsia targeted e riducendo il tempo necessario per l’autopsia tradizionale, essendo il medico legale informato preventivamente dei reperti più significativi (leggi qui).
DONARE IL PROPRIO CORPO ALLA SCIENZA: IL CASO DELLA BELLUNESE ELISABETTA BALZAN
Aveva solo 41 anni la bellunese Elisabetta Balzan. Afflitta da un male rivelatosi incurabile, aveva deciso di destinare il proprio corpo alla scienza. La salma è stata così trasportata dall’agenzia di onoranze funebri al Centro di anatomia clinica dell’Università di Padova, dove sarà destinato all’insegnamento e alla ricerca per i medici e i chirurghi (leggi qui). In Italia la donazione è sancita da “Norme in materia di disposizione del proprio corpo e dei tessuti post mortem a fini di studio, di formazione e di ricerca scientifica”, che è stata approvata il 29 gennaio 2020. A partire dal 12 gennaio 2023 sono state riaperte le candidature a centro di riferimento per la conservazione e l’utilizzazione dei corpi dei defunti, ai fini del trasferimento delle risorse di cui all’art. 1, comma 499, della legge 30 dicembre 2020 n. 178, anno 2021 (leggi qui). Su SIMLAWEB il tema è stato approfonditamente trattato, esaminando anche le recenti novità contenute nel decreto del Presidente della Repubblica n.47 del 10 febbraio 2023 (leggi qui).
LEGGE GELLI-BIANCO: “RIFORMA INCOMPIUTA”?
La legge Gelli-Bianco, introdotta nel 2017, a fronte dei risultati positivi rivendicati in seguito, alla fine di marzo, della pubblicazione di un bilancio dell’impatto avuto sul sistema sanitario nazionale (leggi qui), continua a essere oggetto di riflessioni critiche da parte degli addetti ai lavori: nei giorni scorsi Pasquale Giuseppe Macrì, direttore di Medicina Legale e Responsabilità Sanitaria all’Asl Toscana Sud Est, l’ha ritenuta una “riforma incompiuta” (leggi qui). Del ruolo centrale della legge Gelli-Bianco si è discusso a lungo su SIMLAWEB, suggeriamo uno degli ultimi interventi in merito (leggi qui).
GUERRA CIVILE SPAGNOLA: RIESUMATI CENTINAIA DI CORPI DELLA VALLE DEI CADUTI
Nelle scorse settimane il governo spagnolo ha annunciato l’avvio delle operazioni di riesumazione di 128 corpi di persone morte durante la Guerra civile spagnola (1936-1939) sepolte nel complesso monumentale di Valle de Los Caídos, a circa cinquanta chilometri da Madrid, costruito nel 1959 dal regime franchista. Un passo importante per procedere al riconoscimento delle salme dal momento che, ancora oggi, diverse migliaia di vittime del regime non sono ancora state identificate (leggi qui). La struttura ha ospitato fino a quattro anni fa il cadavere dello stesso dittatore Francisco Franco, protagonista di un colpo di stato militare contro il legittimo governo della Repubblica spagnola sostenuto dal Fronte popolare che aveva vinto le elezioni. Sono state diverse decine di migliaia le persone sepolte nel complesso monumentale – costruito in parte dai prigionieri politici – alcune durante la guerra civile, altre negli anni successivi nel corso della repressione del regime nei confronti degli oppositori. Anche SIMLA si è occupata della ferita aperta del regime franchista, patrocinando il 1st International Forensic Symposium “The Archaeology and Anthropology of Forensic Human Remains“, organizzato dal prof. Cristoforo Pomara dell’Università di Catania, che ha ospitato il professore Nicholas Márquez-Grant, dell’Università di Cranfield, esperto di fosse comuni franchiste nel periodo della Guerra civile spagnola e protagonista di alcuni scavi determinanti per la storia del Novecento, come quello nel cimitero di Almagro, col rinvenimento di decine di individui uccisi e seppelliti tra il 1939 e il 1940 (leggi qui).
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