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Simla Pills n. 10

Abstract

Articoli, approfondimenti e interviste in tema di medicina legale selezionati per voi dalla redazione.

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L’ISTAT PUBBLICA I DATI 2020 SULLA MORTALITÀ IN ITALIA: CRESCITA PER LE PRINCIPALI CAUSE DI MORTE  

Nel corso del 2020 la mortalità è aumentata per molte delle principali cause di morte. Lo certifica l’Istat che ha presentato, alla fine di maggio, i dati definitivi sulle cause dei decessi avvenuti in Italia e che consente di valutare dettagliatamente i primi effetti sulla mortalità per cause specifiche della pandemia da Covid-19. I dati sono desunti dalle schede individuali per la denuncia delle cause di morte compilate dai medici. Complessivamente si tratta di 746.324 decessi (78mila per Covid-19), circa 100mila in più rispetto alla media del periodo 2015-2019, anche se l’Italia resta comunque tra i Paesi UE a più bassa mortalità. Aumentano i tassi di mortalità per polmoniti e influenza (+13%), diabete (+12%), demenze (+6%), malattie genitourinarie (+11%), alcune circolatorie (+8%), cadute accidentali (+14%). Si riduce il tasso per gli accidenti da trasporto (-27%). Crescono, inoltre, le morti per polmoniti e influenza negli istituti di cura (+42%), per demenze nelle strutture residenziali (+29%), per tutte le cause nelle abitazioni (leggi qui). Di cause di morte da certificare e classificare come Covid-19 si è discusso in diversi articoli sul sito di Simla, in particolare segnaliamo l’approfondimento sulla redazione, da parte di un gruppo di lavoro dell’Istituto Superiore di Sanità, di un documento sulle modalità di identificazione e certificazione della causa di morte classificabile come Covid-19 (leggi qui).

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STAMPA 3D E REALTÀ VIRTUALE: COSÌ AIUTERANNO DAL PUNTO DI VISTA MEDICO LEGALE  

Una rivoluzione tecnologica che potrà avere un notevole impatto sui contenziosi per colpa medica. Si tratta dell’utilizzo della stampa 3D e della realtà virtuale applicata alla tecnologia: un connubio che permette, tramite il progetto PRINTMED-3D, di ricreare repliche esatte di organi di pazienti e consentire ai chirurghi di esercitarsi prima dell’intervento chirurgico, proprio come una sorta di simulazione, oppure di addestrare gli specializzandi a prassi chirurgiche complesse. Un vantaggio per il medico e per il paziente perché consentirebbe di estrarre da immagini di Tac o di risonanza un organo tridimensionale da studiare, riducendo le sale operatorie impegnate, le sedute e anche le degenze. Un impatto straordinario, pertanto, anche sul fronte dei contenziosi per colpa medica e quindi sugli aspetti medico-legali e sui consensi informati. I pazienti avrebbero la possibilità di discutere col chirurgo direttamente sull’organo, riducendo verosimilmente anche l’eventualità di un contenzioso (leggi qui). Il dibattito sul consenso informato è al centro di diversi approfondimenti dedicati su SIMLAWEB, tra cui segnaliamo l’articolo firmato dal dott. Davide Santovito e dalla dott.ssa Chiara Romagnolo che commentano un’ordinanza della Suprema Corte di Cassazione Civile Sezione 3° evidenziando il valore del consenso informato (leggi qui) anche in caso di TSO.

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A PARMA UN PROGETTO EUROPEO CONTRO LA VIOLENZA DOMESTICA

Sarà Parma l’unica sede italiana di un progetto dedicato alla presa in cura e alla protezione delle persone vittime di violenza domestica. L’iniziativa parte dalla Germania ed è finanziata dall’Unione Europea con 1 milione e 600mila euro. Si chiama Viprom – Victim Protection in Medicine che ha l’obiettivo di avviare un percorso di protezione, partendo proprio da chi, spesso per primo, entra in contatto con chi subisce violenza domestica: l’operatore sanitario. Partecipa al progetto anche il Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università di Parma con la prof.ssa Rossana Cecchi, componente del consiglio direttivo Simla (leggi qui). Per approfondire il tema della violenza sulle donne, consigliamo inoltre l’intervista della dott.ssa Mirella Gherardi alla Dott.ssa Marilinda Mineccia, magistrato di grande esperienza e Presidente della Associazione di Studi e Ricerche di Psicologia Giuridica (leggi qui).

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A TORINO APRE IL PRIMO DEATH CAFÈ D’ITALIA

Parlare della morte in un ambiente rilassato e disteso per affrontare un tema particolarmente complesso e spesso escluso dalle conversazioni. È l’iniziativa messa in campo dall’Ordine degli Psicologi del Piemonte che si sono messi a disposizione delle persone che intenderanno frequentare il “Death Cafè”. Si tratta di un format nato in Inghilterra dodici anni fa e poi diffuso in tutto il mondo che prevede l’organizzazione di incontri pubblici destinati a un numero limitato di persone che, supportati da professionisti, si incontrano per poter parlare liberamente sul tema della morte, mentre consumano cibo e bevande. I “Death Cafè” vengono di solito ricavati all’interno di locali pubblici come bar e ristoranti (leggi qui).

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Leggi anche: SIMLA Pills n. 9

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